Con il distacco del primo grappolo di Chardonnay nell’azienda agricola Il Borghetto di Medolla è partita, con almeno quindici giorni di anticipo rispetto allo scorso anno, la vendemmia in provincia di Modena.
E’ quanto rende noto Coldiretti Modena nello stilare una prima analisi sulla vendemmia 2022 per la quale si prevede mediamente un calo del 10% con valori che, in taluni casi, arrivano fino al 15-20% in meno. La qualità sembra invece attestarsi su livelli elevati anche se l’andamento della raccolta sarà influenzato molto dal resto del mese di agosto e da quello di settembre per confermare le previsioni.
Le cause della ridotta quantità – ricorda Coldiretti Modena – sono da imputare a diversi fattori: se in alcune zone della provincia sono state le gelate tardive ad influire negativamente sullo sviluppo dei grappoli, in altre sono state le grandinate e il maltempo a distruggere fino al 50% della produzione. Di certo – continua Coldiretti Modena -, in tutta la provincia, siccità e caldo fino a 40 gradi, con nottate afose e temperature minime sempre molto alte che non hanno permesso ai grappoli di prendere un po’ di “respiro” climatico con il tradizionale sbalzo termico hanno influito sui risultati.
A gravare sul settore vitivinicolo si è aggiunto il problema dell’aumento straordinario di costi di produzione con aumento, in azienda, del 170% dei concimi, del +129% per il gasolio ma anche, in cantina, del vetro, che costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, delle etichette (+35%), del cartone (+45%) fino ai barattoli di banda stagnata (+ 60%).
Il territorio modenese – continua Coldiretti Modena – sta soffrendo poi anche dell’attacco della Flavescenza dorata, una malattia conosciuta da sempre dai viticoltori ma che negli ultimi anni ha visto una grave recrudescenza che ha messo, e sta mettendo, a serio rischio la produzione del noto Lambrusco modenese. La diffusione della malattia – informa Coldiretti Modena – porta, nei casi più gravi, al completo estirpo delle piante, operazione che rimane di gran lunga la più efficace per contenere la malattia ma, anche laddove la situazione non sia completamente compromessa, si rende necessaria una costante attenzione da parte dell’agricoltore nell’individuazione ed eliminazione delle piante sintomatiche.
“Come Coldiretti – afferma il presidente di Coldiretti Modena, Luca Borsari – da tempo stiamo monitorando la situazione, segnalando nelle sedi istituzionali opportune la necessità di prevedere misure a sostegno delle imprese colpite già gravate dagli effetti dell’aumento smisurato dei costi di produzione. Con due lettere indirizzate alla Regione Emilia Romagna, nel dicembre dello scorso anno e nel più recente mese di maggio, abbiamo chiesto di monitorare la situazione e di attivare aiuti economici per far fronte alle costose operazioni di estirpo e limitare, per quanto possibile, i danni economici dovuti alla perdita di prodotto e alle maggiori spese di gestione degli impianti. Infine, in un’ottica di prevenzione – conclude Borsari – abbiamo chiesto di puntare sulla formazione dei viticoltori e di intensificare l’aumento delle attività sperimentali di lotta ai vettori della malattia.”
La produzione di vino – ricorda Coldiretti – conta a Modena una superficie di 8.000 ettari, per una produzione totale di 1.360.000 quintali, pari al 16,5 di quella regionale. A Modena si contano otto vini a Denominazione di Origine Protetta (DOP): Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, Lambrusco Salamino di Santa Croce, Colli Bolognesi, Colli Bolognesi Classico Pignoletto, Reno, Modena e Pignoletto; oltre a diverse denominazioni IGT.