Truffe e tentativi di truffa sono fenomeni che riguardano ogni anno migliaia di persone. Alla porta di casa, per strada, al telefono, su internet, le truffe sono in continua evoluzione e pur colpendo prima di tutto le persone più anziane, riguardano ognuno di noi.

Riconoscere un tentativo di truffa è il primo e più importante passo per evitare situazione di potenziale rischio e permettere un intervento tempestivo delle Forze dell’Ordine.

Per questo la Polizia di Stato e la Questura di Reggio Emilia, già da qualche mese, hanno iniziato un’attività di sensibilizzazione per aiutare i cittadini a tutelarsi dai principali tentativi di raggiro.

Grazie all’attività di sensibilizzazione realizzata dalla Polizia di Stato e dalla Questura di Reggio Emilia è aumentato il numero di segnalazioni di tentativi di truffa che giungono alla Sala Operativa di questa Questura, inoltre, sono sempre di più i tentativi di truffa che non riescono.

A questo proposito la Polizia di Stato ricorda ai cittadini che i truffatori sono particolarmente abili a individuare motivi pretestuosi per intrufolarsi in casa. Possono fingersi tecnici per la manutenzione, amici di figli o nipoti, impiegati del servizio elettrico.

Negli ultimi giorni sono stati segnalati numerosi tentativi di truffa che seguono una nuova modalità: i truffatori contattano telefonicamente le ignare vittime e si fingono loro figli o nipoti affermando di aver contratto un brutto virus e di aver bisogno di una somma di denaro per ricevere le cure necessarie.

L’ultimo tentativo si è verificato qualche giorno fa, quando una 90enne non è ha creduto all’uomo che l’ha chiamata fingendosi il figlio e chiedendo di portare il denaro e i preziosi che aveva in casa al Pronto Soccorso. L’anziana ha prontamente contattato il figlio tramite il cellulare, smascherando, così il truffatore.

Pertanto si ricorda di prestare particolare attenzione e di contattare il 113 in ogni situazione di dubbio o sospetto.

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