Si semplificano le procedure per allestire i dehors a Modena, in modo da consentire una migliore fruibilità dello spazio pubblico da parte dei cittadini clienti di pubblici esercizi pur garantendo la tutela del centro storico.
Il Consiglio comunale, nella seduta di giovedì 29 settembre, ha approvato infatti le modifiche al Regolamento Dehors presentate dall’assessora alle Politiche economiche Ludovica Carla Ferrari con il voto a favore di Pd, Sinistra per Modena, Verdi, Modena civica e con l’astensione di Lega Modena, Fratelli d’Italia e M5s. Oltre al Regolamento, anche l’Abaco allegato, che contiene la descrizione delle attrezzature, degli arredi, dei materiali e dei colori ammessi nei diversi ambiti territoriali, è stato semplificato nelle descrizioni con l’eliminazione di alcune rigidità. Insieme alla delibera è stato approvato con le medesime preferenze di voto anche un ordine del giorno della maggioranza che indica alcune linee guida per il progetto “Tavolini sotto le stelle”.
Il Regolamento dell’occupazione di suolo pubblico per spazi all’aperto annessi ai locali di pubblico esercizio di somministrazione e per il consumo sul posto ha ottenuto l’autorizzazione della Sovrintendenza all’Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e delle province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara. Per l’adeguamento alle nuove disposizioni è previsto un periodo transitorio: in particolare, gli esercenti già in possesso di autorizzazione, per adeguare i propri dehors alle nuove disposizioni hanno tempo fino a tre anni in caso di strutture e arredi autorizzati sulla base del precedente Regolamento e fino a sei mesi nel caso di arredi autorizzati a titolo di ampliamento durante la fase di emergenza sanitaria da Covid 19. Le semplificazioni relative ai dehors introdotte nel periodo di pandemia, inizialmente in scadenza a fine settembre, tra l’altro, sono state prorogate a livello nazionale fino a fine 2022.
La delibera – ha affermato Ferrari – va a modificare il Regolamento approvato nel 2016 in modo da recepire, in particolare, le esigenze derivanti dai mutati usi e comportamenti della società nel periodo della pandemia. La necessità di utilizzare maggiormente spazi all’aperto e l’applicazione di regole meno rigide nel periodo di emergenza sanitaria ha infatti permesso di sperimentare nuove e più semplici modalità di gestione degli spazi annessi ai locali di pubblico esercizio, anche in considerazione della normativa che esclude dall’autorizzazione paesaggistica le installazioni esterne costituite da elementi facilmente amovibili come tende, pedane, paratie laterali frangivento o altre strutture prive di parti in muratura o strutture stabilmente ancorate al suolo. Utilizzando questo tipo di arredi, quindi, l’iter per l’autorizzazione all’ampliamento si semplifica parecchio, verrà mantenuta, tra l’altro, la possibilità già sperimentata durante la pandemia di estendere il proprio dehors anche davanti ad attività attigue, previo nulla osta dei titolari”.
LE SEMPLIFICAZIONI NEL REGOLAMENTO
Le modifiche al Regolamento Dehors, volte quindi a semplificare l’iter autorizzatorio dell’occupazione di suolo pubblico, riguardano in particolare la disciplina dei procedimenti, il numero degli ambiti in cui suddividere il territorio comunale da assoggettare alla medesima disciplina e il tipo di strutture, arredi, materiali e colori consentiti nei diversi ambiti, con modifiche del vigente Abaco.
In particolare, accanto alla procedura autorizzatoria ordinaria già disciplinata, sono state introdotte una procedura semplificata e alcune procedure speciali. La prima, per allestire un dehor secondo la tipologia standard consentita nell’ambito territoriale in cui l’esercizio è insediato, prevede una conclusione entro 30 giorni dalla presentazione della domanda. Le procedure speciali sono relative a tre tipologie di interventi: progetti coordinati di arredo urbano e valorizzazione commerciale, turistica e di promozione della città da approvare con delibera di Giunta; ampliamenti di dehors già autorizzati da valutare caso per caso; l’utilizzo di spazi nell’ambito del progetto “Tavolini sotto le stelle”, che viene messo a regime dopo la sperimentazione avviata durante la pandemia.
Gli ambiti territoriali di applicazione della disciplina da quattro si riducono a tre: il sito Unesco, il centro storico e il territorio comunale al di fuori del centro storico; per ciascuno dei quali viene definita la tipologia standard di dehors autorizzati. La modifica consente di unificare due ambiti precedentemente diversificati al di fuori del centro e, allo stesso tempo, di definire una disciplina unitaria per l’intero centro storico, fatta eccezione per l’area del sito Unesco, rispetto alla quale la disciplina relativa ai dehors va coordinata con il Regolamento comunale sul sito Unesco.
LINEE GUIDA PER “TAVOLINI SOTTO LE STELLE”
Predisporre con delibera di Giunta delle linee guida che disciplinino il progetto “Tavolini sotto le stelle” sulla base di una serie di criteri volti a conciliare la tutela di chi vive e lavora in centro storico con l’esigenza di sostenere gli esercenti e rendere fruibili gli spazi pubblici da parte dei modenesi.
È quanto chiede il Consiglio comunale attraverso l’approvazione di un ordine del giorno della maggioranza, illustrato dal capogruppo del Pd Antonio Carpentieri e approvato con il voto a favore di Pd, Sinistra per Modena, Verdi, Modena civica e l’astensione di Lega Modena, Fratelli d’Italia e M5s. La mozione è stata trattata insieme alla delibera sulle modifiche al Regolamento Dehors che, tra l’altro, mette a sistema l’iniziativa nata nel periodo di emergenza sanitaria da Covid 19. Sulla base di quanto previsto nel Regolamento, infatti, “Tavolini sotto le stelle”, l’iniziativa che nelle sere del fine settimana (venerdì, sabato e domenica) consente ai pubblici esercizi di estendere le aree arredate con tavoli e sedute mobili oltre lo spazio dei normali dehors, potrà essere attivato dall’Amministrazione tra l’1 maggio e il 15 ottobre di ogni anno.
Con l’ordine del giorno, in particolare, si chiede di vincolare il più possibile l’iniziativa “Tavolini sotto le stelle” alle aree pedonali “salvo motivate eccezioni, sempre rispettando corsie di emergenza e accessi ai carrabili”, e limitatamente a tavolini e sedie, così come descritti nell’Abaco del Regolamento. Il documento domanda inoltre di prevedere nelle linee guida dell’iniziativa fasce orarie di massima, che coincidano con quelle attualmente sperimentate, di “specificare che, per le attività rumorose in deroga, non si potrà superare la metà delle deroghe previste per la zona di impatto acustico dal relativo Regolamento e magari introdurre ulteriori limitazioni, favorendo così la collaborazione fra esercenti e limitando la proliferazione di eventi”. Nelle linee guida, secondo il Consiglio, deve essere previsto il monitoraggio e la garanzia del rispetto delle leggi e dei regolamenti già vigenti per l’accessibilità dei mezzi di soccorso e delle persone con disabilità, per la fruizione degli spazi pubblici e per il loro decoro e manutenzione.
Il documento domanda inoltre di realizzare una mappatura della presenza e dello stato di panchine, arredi urbani, verde e altro “al fine di poter verificare rapidamente eventuali abusi o problemi relativi alla effettiva fruizione da parte dei cittadini”, di “garantire una corretta compensazione di posti a sedere, di analogo valore visivo, nel caso di occupazione di posti a sedere liberi con spazi commerciali”, oltre che di “assumere tutte le iniziative necessarie per assicurare pienamente il diritto all’accessibilità e alla sicurezza”.
L’ordine del giorno esplicita infine la necessità di porre in essere tali azioni, “sentito il Quartiere 1, con l’obiettivo di contemperare e fare sintesi tra le diverse (e legittime) esigenze di residenti, esercizi, organizzazioni di rappresentanza, associazioni economiche e cittadini”.