Il capostipite è stato il Festival Filosofia, che ha già raggiunto la 22ª edizione e che ha fatto sì che, negli anni, Modena divenisse un punto di riferimento per questo tipo di manifestazioni culturali che, nel frattempo, sono diventate un genere diffuso a livello nazionale.

Man mano, si sono aggiunti i festival nati da interessi, passioni e tradizioni del territorio come il PoesiaFestival, Modena Smart Life, Passa la Parola, Periferico, Node e la novità di Learning more, il festival dell’apprendimento creato da Fem e Codice edizioni che si è appena concluso. Allo stesso tempo, Modena è diventata attrattiva anche per manifestazioni nate altrove, come Dig e il festival del Domani, che nel territorio hanno trovato terreno fertile per rilanciarsi contribuendo a rendere i festival un elemento identitario per la città.
In questa cornice, con l’obiettivo di sostenere e consolidare ulteriormente la stagione dei festival culturali di qualità, nascono il progetto “Modena città dei festival” e lo strumento per realizzarlo, il protocollo d’intesa che la giunta, su proposta dell’assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi, nei giorni scorsi ha deliberato di sottoscrivere con Fondazione di Modena e Fondazione Collegio San Carlo.

Come sottolinea l’assessore Bortolamasi, “queste manifestazioni hanno la capacità di far dialogare tra loro istituti culturali, musei, scuole, gruppi di interesse, mondi tematici diversi e anche le imprese. Con le istituzioni, a partire dal Comune, che favoriscono questo dialogo e la produzione culturale che alimenta i festival e che diventa elemento di richiamo per un pubblico non solo locale, con ricadute positive anche in termini di promozione del territorio e di presenze turistiche. Con il protocollo che firmeremo con Fondazione di Modena e Fondazione Collegio San Carlo – prosegue – vogliamo rinforzare questa capacità di fare rete e dare valore alle competenze specifiche, ottimizzando il lavoro svolto insieme finora e sviluppando e promuovendo una programmazione integrata che possa garantire nel tempo un’operatività più efficace e sostenibile”.

Il protocollo, che sarà sottoscritto formalmente nelle prossime settimane, prevede la messa a sistema delle risorse e delle esperienze dei tre enti sottoscrittori e l’ottimizzazione di quanto realizzato nel quadro delle attività già svolte nel periodo 2019-2021. Per garantire il coordinamento delle diverse azioni, istituisce il Comitato di progetto, composto da un rappresentante di ognuno dei tre soggetti (che non percepirà compensi o gettoni di presenza) con il compito di selezionare le attività, realizzare una programmazione annuale che dovrà essere presentata, di norma, entro il mese di novembre, e verificare la gestione del progetto stesso. Obiettivi specifici del progetto sono sviluppare le sinergie tra i diversi festival per massimizzare l’efficienza gestionale, promuovendo progettazioni partecipate e reti di collaborazione; rafforzare le azioni integrate di promozione e valorizzazione dell’offerta culturale del territorio che abbiano come denominatore comune, appunto, i festival culturali; sviluppare politiche unitarie di fundraising per garantire una crescente sostenibilità economica del progetto nel tempo; consolidare l’immagine unitaria e la comunicazione coordinata del progetto e del calendario delle iniziative.

Nelle azioni previste dal protocollo, che avrà una durata triennale, dal 2022 al 2024, la delibera approvata dalla giunta fa rientrare anche gli ultimi due festival realizzati in ordine di tempo, Dig e Learning more, per i quali è stata stanziata la cifra complessiva di circa 170 mila euro. Tutti i tre enti sottoscrittori, Comune di Modena, Fondazione di Modena e Fondazione Collegio San Carlo, collaboreranno alla progettazione delle iniziative. Compito specifico del Comune saranno il coordinamento e l’integrazione con l’offerta culturale del territorio; Fondazione di Modena si preoccuperà di reperire le risorse finalizzate alla realizzazione del progetto Modena città dei Festival; Fondazione Collegio San Carlo mette a disposizione le proprie competenze per l’elaborazione dei programmi e, quando necessario, i propri spazi.

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