Anche per il 2023 la Fondazione di Modena conferma la capacità di mantenere invariate le risorse destinate al proprio territorio e a progetti di respiro nazionale, nonostante l’andamento negativo dei mercati finanziari e le instabilità geopolitiche che hanno reso il 2022 un anno particolarmente complesso: sono infatti 21 milioni i fondi per l’attività erogativa nel 2023.
Nel dettaglio, oltre 17,5 milioni di euro sul territorio di riferimento e altri 3,5 milioni destinati a progetti di rilievo nazionale. È quanto emerge dal Documento Programmatico Previsionale (DPP) 2023 approvato dal Consiglio d’Indirizzo della Fondazione lo scorso 28 ottobre.
Un impegno che guarda non solo al locale, ma allarga il suo spettro d’azione al contesto nazionale confermando il sostegno alle iniziative gestite con il coordinamento di ACRI, a cui il sistema fondazioni ha deciso di aderire: Fondazione con il Sud, Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e Fondo per la Repubblica Digitale, istituito nel 2022 per implementare progetti rivolti alla formazione e all’inclusione digitale con l’obiettivo di accrescere le competenze del Paese in ambito tecnologico.
“Nel corso degli ultimi anni la Fondazione di Modena ha avviato una trasformazione verso una sempre maggiore consapevolezza di una crescente responsabilità – il commento del Presidente Paolo Cavicchioli -: da semplice soggetto erogatore quale era, oggi agisce come attuatore di progetti ad elevato impatto sociale, spesso sviluppati in collaborazione con enti locali e soggetti del terzo settore, con l’obiettivo di promuovere percorsi di coesione sociale e buone pratiche di rete che favoriscano lo sviluppo della comunità e riducano le diseguaglianze. Questo dimostra quanto sia viva e capace di evolvere in relazione alle esigenze delle comunità di riferimento. Un impegno economico e di intenzioni che prosegue immutato nel 2023 e che dal locale, nostro primo riferimento, allarga lo sguardo abbracciando importanti progetti di rilievo nazionale”.
Entrando più nel dettaglio dell’attività erogativa, si svilupperà sul solco delle tre aree tematiche definite nel Documento Strategico d’Indirizzo 2021-2023 della Fondazione: Persona, Cultura e Pianeta. Rispetto alla distribuzione, dato l’acuirsi delle condizioni di fragilità che investono la comunità, sono state incrementate le risorse destinate ai tre settori più rilevanti dell’Area Persona (Crescita e formazione giovanile, Famiglia e Volontariato) che sfiorano i dieci milioni di euro (9 milioni 745mila euro, equivalente al 46% del totale). Per quanto riguarda le risorse dedicate alla Cultura, si collocano invece al 34%, ovvero 7 milioni e 140mila euro, mentre si conferma al 20% l’importo destinato all’area Pianeta (4 milioni 115mila euro) che comprende anche interventi a sostegno di ricerca, innovazione e sviluppo locale. In quest’ambito, particolare attenzione sarà riservata alla protezione ambientale: il DPP 2023 ha tra le sue principali linee di intervento azioni mirate alla salvaguardia dell’ambiente e all’uso sostenibile delle risorse naturali, anche negli spazi urbani. Un’intenzione che sarà concretizzata con azioni specifiche volte a sostenere la transizione energetica del territorio attraverso l’attivazione di progetti guida che accompagnino i beneficiari in un percorso di sempre maggiore sostenibilità. Su questo tema, inoltre, sarà lanciato nel 2023 un nuovo bando per la riqualificazione e valorizzazione delle aree verdi del territorio.
Proseguirà anche nel 2023 l’azione di riqualificazione dell’area dell’ex Ospedale Sant’Agostino in un moderno spazio multifunzionale dedicato alle arti, alla scienza e all’innovazione: il nuovo anno vedrà sia la prosecuzione dei lavori avviati con il primo stralcio nel 2021, che il possibile affidamento di ulteriori stralci nella direzione di un completamento della prima parte dell’opera nel 2024. Per questo progetto di riqualificazione, lo ricordiamo, la Fondazione di Modena ha accantonato risorse apposite in uno specifico fondo che ammonta a 20,8 milioni di euro.
Una riqualificazione, questa, che presterà particolare attenzione alle nuove modalità di regolazione in campo energetico, per consentire autoproduzione di energia verde in una logica di crescente sostenibilità ambientale ed economica del complesso.
“Il DPP 2023 – conclude Cavicchioli – comprende diverse angolature che, insieme, vanno a comporre il grande disegno collettivo di cui la Fondazione di Modena si fa portatrice, risultato del forte spirito di collaborazione e della volontà di fare sistema che la contraddistingue: non venire mai meno al principio di sussidiarietà, richiamato anche dall’articolo 118 della nostra Costituzione, che vede le Fondazioni Bancarie assurgere sempre di più a ruolo di presidi per la coesione del Paese, in un’ottica di servizio nei confronti della comunità”.