Ieri i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Carpi e della Stazione di Finale Emilia hanno dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Modena, su richiesta della Procura della Repubblica modenese, nei confronti di due persone, una donna 37enne – alla quale è stata applicata la custodia in carcere – ed un uomo 40enne – al quale sono stati applicati gli arresti domiciliari -, entrambi gravemente indiziate, tra l’altro, dei reati di omicidio preterintenzionale e rapina aggravata in concorso.
Il provvedimento cautelare trae origine dalle attività investigative conseguenti al decesso, il 31 luglio scorso presso la sua abitazione di Massa Finalese, del 73enne Rocco De Salvatore, rinvenuto disteso sul letto e privo di segni di violenza.
I Carabinieri della Stazione di Finale Emilia e della Compagnia di Carpi, tempestivamente intervenuti sul posto su segnalazione dei familiari della vittima, effettuarono i primi accertamenti cui sono seguiti approfondimenti della squadra addetta ai rilievi tecnici del Nucleo Investigativo di Modena, finalizzati a comprendere le cause del decesso e ad accertare le eventuali responsabilità.
Le fonti di prova meticolosamente acquisite dalla Polizia Giudiziaria, anche mediante intercettazioni eseguite con captatore informatico, hanno consentito di delineare un grave e concordante quadro indiziano nei confronti dei due indagati.
In particolare i due sono accusati di aver somministrato continuativamente, e per lungo tempo, una massiccia dose di psicofarmaci alla vittima, al fine di porlo in uno stato di prolungata incoscienza, in modo da potersi impossessare ripetutamente del denaro dell’anziano presente nella camera da letto, ed in modo da poter utilizzare, ripetutamente, l’autovettura e l’abitazione della vittima nei tre giorni antecedenti al decesso.
La donna destinataria della misura cautelare in carcere è anche gravemente indiziata del delitto di maltrattamenti in danno di Roco De Salvatore, per il quale è stata parimenti emessa la misura custodiale. Queste condotte sarebbero avvenute nel corso del precedente rapporto con l’anziano, iniziato circa tre anni prima. L’uomo, cui è stata applicata la misura detentiva domiciliare, è inoltre indagato a piede libero per il reato di cui all’art. 387 bis c.p. per aver violato l’ordinanza cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Modena il 19 luglio 2022 che gli imponeva il divieto di avvicinamento alla co-indagata, in relazione al reato di maltrattamenti commesso in pregiudizio della stessa.