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Proiettando sui prossimi 12 mesi, con i costi attuali, le bollette di gas e luce, praticamente nessun ente pubblico sarà in grado di chiudere i propri bilanci in pareggio, senza esser costretto ad operare tagli o sospensioni ai servizi erogati alla propria comunità. E’ l’allarmante scenario emerso dall’ultimo dei consueti incontri di programmazione e confronto fra i sindaci coordinati dal presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni, dedicato appunto al tema dell’attuale insostenibilità dei costi energetici a carico degli enti locali, così come di famiglie e imprese, in un delicato quadro di chiusura dei bilanci 2022 e stesura di quelli del 2023.

“Il consistente e imprevedibile incremento dei prezzi dell’energia, in particolare gas, carburanti ed elettricità, sta mettendo in seria difficoltà molte famiglie, imprese ed associazioni anche nel nostro territorio – sottolinea il Coordinamento dei sindaci – Allo stesso modo, i rincari si abbattono inevitabilmente e con altrettanta forza anche sugli enti locali cui compete assicurare, tra gli altri, anche servizi ad alta intensità energetica come la pubblica illuminazione, il riscaldamento di scuole, palestre ed edifici pubblici nonché il funzionamento degli uffici. Senza contare poi le particolari implicazioni di aree e settori rilevanti per il turismo e l’indotto economico della nostra montagna quali i drammatici effetti che tali condizioni rischiano di avere sull’apertura di impianti sciistici e di risalita in Appennino”.

In questo quadro, è necessario che anche la pubblica amministrazione adotti comportamenti e strategie organizzative che consentano di eliminare ogni eventuale spreco ed ottimizzare quanto più possibile i consumi energetici. “Dobbiamo però essere chiari: noi non ci sottrarremo mai a portare il nostro concreto contributo, ma è evidente che non si tratta di un tema risolvibile in ambito locale, provinciale o regionale – continuano sindaci e presidente della Provincia – Senza un decisivo intervento di livello nazionale si rischia di pregiudicare l’intera tenuta del sistema degli enti locali e dei servizi essenziali che questi sono chiamati ad erogare ai nostri concittadini in tutto il Paese.”

Il lavoro congiunto tra i primi cittadini reggiani ha dunque individuato alcune strategie efficaci che saranno declinate nei rispettivi territori, funzionali ad aiutare gli enti locali in questo delicato momento. Al primo punto vi è l’azzeramento di eventuali sprechi e l’efficientamento dei consumi pubblici attraverso azioni, buone pratiche e la riqualificazione degli impianti di illuminazione e dei sistemi di riscaldamento, trovando soluzioni sempre più performanti ed efficienti. Un altro aspetto riguarda il contenimento temporaneo delle attività energivore durante le feste natalizie, privilegiando iniziative meno impattanti sulle bollette,  ma certamente non meno evocative dello spirito di festa natalizio. “Abbiamo individuato principi a cui ogni amministrazione si ispirerà per programmare attività, riqualificazioni energetiche e azioni sul proprio territorio comunale – continuano i sindaci – Da eventuali rimodulazioni dell’intensità della pubblica illuminazione allo spegnimento momentaneo dell’illuminazione di alcuni monumenti pubblici per richiamare l’attenzione sul tema fino alle luminarie natalizie, con la decisione di illuminare a festa alberi o luoghi simbolici, ma in tono minore rispetto agli scorsi anni”.

Dal Coordinamento dei sindaci è infine emersa la volontà di continuare a sollecitare un intervento immediato dello Stato affinché si ristorino Comuni e Province per tutelare numero e qualità dei servizi essenziali erogati ogni giorno ai cittadini, alternativamente di prevedere tutele normative per quei sindaci che possano addirittura essere costretti a procedere con momentanee razionalizzazioni di parte della pubblica illuminazione.

“La Provincia, così come molti Comuni, ha messo in campo un piano anti-spreco interno all’ente ottimizzando anche gli orari di operatività degli uffici e allo stesso tempo ha incontrato tutti i dirigenti scolastici degli istituti superiori per concordare un piano di ottimizzazione delle accensioni degli impianti di riscaldamento e delle attività pomeridiane – conclude il presidente Giorgio Zanni – Un segnale importante che attuiamo per non far abbassare l’attenzione sul tema e per portare il nostro contributo attivo ai sacrifici che tutti – famiglie, imprese e associazioni del nostro territorio – siamo chiamati a mettere in campo mentre continuiamo a chiedere insieme un intervento nazionale risolutivo”.

Tra le altre iniziative adottate dalla Provincia e in via di adozione anche in altri Comuni vi è anche quella di un decalogo di comportamenti da mantenere all’interno degli uffici pubblici che prevede l’obbligo di spegnimento dei computer e dei monitor alla fine della giornata lavorativa, lo spegnimento delle luci in tutti gli ambienti in cui l’illuminazione non è strettamente necessaria anche durante l’orario di ufficio, l’arieggiamento degli ambienti limitato a quanto necessario al corretto ricambio d’aria tenuto conto del permanere della pandemia da Covid-19 e il divieto assoluto di utilizzo di strumenti per il riscaldamento degli ambienti allacciati alla rete elettrica.

 

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