Hanno ascoltato, riflettuto, parlato e, infine, hanno realizzato il giardino della pace nel cortile delle loro scuole, perché la pace va costruita con saggezza e tenacia e per essere veri “costruttori di pace” occorre incominciare dagli ambienti in cui si vive ogni giorno: la famiglia, la scuola, il cortile, la palestra. Servono inoltre parole magiche come “scusa” e “grazie”, innanzitutto, perché per fare la pace occorre gentilezza, comprensione e capacità di perdonare.

È quanto hanno spiegato gli alunni delle scuole primarie Palestrina e Saliceto Panaro in Municipio in occasione della Giornata dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, lunedì 21novembre. Ad accogliere i bambini e le loro insegnanti sono stati il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, il presidente di Unicef Modena Lorenzo Iughetti e l’assessora all’Istruzione del Comune di Modena Grazia Baracchi.

A sindaco e assessora i bambini hanno consegnato una copia del loro progetto “Noi costruttori di pace. Le classi terze di entrambi i plessi hanno infatti lavorato a lungo sul tema della Pace aderendo al Progetto Scuola amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti promosso da Unicef e Ministero della Pubblica Istruzione. Al termine del percorso, per dare maggiore visibilità al loro desiderio di pace hanno zappato un’area del cortile delle rispettive scuole, seminato e coltivato il terreno per realizzare alla Saliceto Panaro “Il roseto della pace” e alla Palestrina il “Giardino di margherite”. Nei profumati giardini sono stati inseriti sagome di farfalle, i diritti della Convenzione dell’Infanzia ai quali non si può e non si vuole rinunciare, gli stessi letti dinnanzi al sindaco come il diritto alla famiglia, alla salute e all’istruzione.

Proprio dall’importanza della famiglia e della conoscenza il sindaco è partito per invitare i bambini “a pensare anche agli altri e a costruire ponti in grado di superare egoismi e differenze per contribuire, ciascuno nel proprio piccolo alla pace”.
Insieme alla merenda, l’assessora Baracchi ha poi distribuito ai bambini matite e quaderni colorati e ha consegnato alle maestre stampe storiche di Modena del 18esimo secolo da portare a scuola per rendere più belli i locali scolastici ma anche per studiare la città del passato e pensare insieme alla Modena del futuro.

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