Vincenzo Colla (Copyright: Regione Emilia-Romagna A.I.C.G. – Autore: Ballardini Pietro)

Rafforzare il percorso di inserimento nel mondo del lavoro, e, soprattutto, terminata la detenzione, poter operare attivamente nella società. Sono questi gli obiettivi degli interventi di orientamento, corsi di formazione e tirocini, approvati e finanziati dalla Regione per consentire alle persone sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziaria limitativi o privativi della libertà personale di acquisire, o recuperare, abilità e competenze individuali.

Per questi interventi formativi la Regione ha stanziato un milione e 389 mila euro di risorse europee del fondo Fse Plus: i progetti approvati prevedono complessivamente circa 1.000 destinatari, di cui circa 850 ristretti nei 10 Istituti penitenziari dell’Emilia-Romagna, i restanti 150 in carico agli Uffici di Esecuzione Penale Esterna.

Gli interventi contribuiscono alla costruzione di un percorso riabilitativo finalizzato al reinserimento sociale e alla riqualificazione lavorativa delle persone in esecuzione penale: sono improntati a un approccio preventivo della recidiva, per supportare l’inclusione sociale dei soggetti in esecuzione penale e, in particolare, rafforzare le persone nella fase delicata del ritorno in libertà.

“Così puntiamo a contrastare l’emarginazione sociale e favorire, attraverso il lavoro, il reinserimento nella comunità. Con questi interventi la Regione – commenta l’assessore regionale al Lavoro e formazione professionale, Vincenzo Colla- sostiene l’inclusione attiva delle persone, promuove le pari opportunità e la non discriminazione. Si offre una occasione per acquisire, ed eventualmente recuperare, abilità e competenze individuali per accrescere le possibilità di inserimento nel mondo del lavoro, per crescere, per autorealizzarsi e soprattutto, terminata la detenzione, per poter operare attivamente nella società”.

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