Un nuovo allestimento al laboratorio di meccatronica dell’istituto tecnico Corni di Modena il largo Aldo Moro è stato presentato sabato 3 dicembre, con nuove macchine di ultima generazione tra cui una stampante 3d a resina, una stampante a polvere e una a filamento di carbonio, oltre ad scanner laser 3d con la possibilità di poter modificare il disegno ricavato dalla scansione.

L’intervento ha comportato un investimento di oltre 150mila euro ed è stato finanziato con il contributo di Fondazione di Modena, Its Maker e alcune aziende che fanno parte del club dell’alternanza di Confindustria Emilia, con cui l’indirizzo di meccatronica collabora, tra cui Annovi e Reverberi, Caprari, Cbm, Crp ed Energica motor company, Easy Snap, Emilbronzo 2000, Oilsafe, Rossi Motoriduttori, Salami, Sir e Tellure Rota.

Per il presidente della Provincia di Modena Gian Domenico Tomei «da questo istituto escono tecnici preparati, molto apprezzati dalle aziende in settori trainanti dell’economia modenese. Diverse di queste, insieme alla Fondazione  di Modena, che ringraziamo, stanno collaborando da tempo con il Corni anche mettendo a disposizione macchinari all’avanguardia, con l’obiettivo di migliorare le competenze dei tecnici del futuro, favorendo l’ingresso nel mercato del lavoro, visto che gran parte delle aziende utilizzano queste macchine complesse. La Provincia intende fare la propria parte al meglio, investendo  risorse importanti sugli spazi e sui servizi per renderli sempre più adeguati e confortevoli. Uno sforzo che proseguirà nei prossimi anni».

Il nuovo allestimento del laboratorio ha comportato anche la sostituzione macchine esistenti con altre più moderne come a esempio una fresatrice e una macchina a controllo numerico computerizzato a cinque assi, una macchina per il controllo dimensionale, due torni manuali e due fresatrici, erano presenti e per il dirigente scolastico Federico Giroldi «il laboratorio è stato dotato di attrezzature che consentono di far pratica nelle tecnologie attualmente in uso nell’industria meccanica; in particolare sono presenti un centro di lavoro a 5 assi, acquistato con il contributo della Fondazione di Modena, e tre stampanti 3d con differenti caratteristiche; inoltre un laser scanner professionale consente l’acquisizione della geometria degli oggetti trasformandola in file che gli studenti possono elaborare. Si realizza insomma quell’integrazione tra tecnologie meccaniche ed informatiche alla base dell’evoluzione verso l’industria 4.0».

«Investire sulla formazione delle giovani generazioni vuol dire investire sul futuro – afferma il vice sindaco di Modena Gianpietro Cavazza – un futuro sempre più prossimo permeato dall’informatica e dal digitale. Forte radicamento al territorio, stretto legame col mondo del lavoro e una formazione all’avanguardia sono gli ingredienti per una scuola professionale di qualità in grado di offrire ai nostri giovani uno sbocco occupazionale all’altezza delle aspettative e di garantire alle imprese locali quell’apporto di competenza, professionalità e nuova linfa indispensabili per continuare a essere competitive».

Il laboratorio nasce per rispondere alla richiesta di figure professionali competenti da parte delle aziende del territorio, con l’obiettivo di rafforzare la sinergia e la continuità fra scuola e aziende per una formazione professionale sempre più specifica degli studenti.

Infine, il presidente della Fondazione di Modena Paolo Cavicchioli ha sottolineato che «visione, coraggio e determinazione sono le tre parole chiave che sintetizzano l’opera di Fermo Corni, l’imprenditore che nel 1921 diede vita alla Regia Scuola Popolare di arti e mestieri. Dalla sua fondazione ad oggi, in oltre cent’anni di storia, questa scuola ha sempre svolto un ruolo fondamentale nella crescita dell’industria della nostra provincia. Ruolo che continua a valorizzare con operazioni come questa: avere laboratori e macchinari all’avanguardia permette al Corni di offrire una formazione tecnica sempre all’altezza delle richieste, ogni giorno più incalzanti, del tessuto produttivo».

Fondato nel 1921 da Fermo Corni, imprenditore e presidente della Camera di Commercio, per fornire al tessuto industriale modenese manodopera specializzata e tecnici qualificati, l’istituto Corni è frequentato attualmente da quasi due mila studenti al tecnico e quasi 800 al professionale.

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