Sono 13.073 le domande presentate a Modena e provincia per accedere all’ultimo bando affitti riservato agli inquilini dalla Regione Emilia-Romagna. Solo Bologna, con poco più di 20 mila domande, precede Modena in regione, ma la nostra provincia ha la percentuale più alta (4,2%) di domande in rapporto alle famiglie residenti (308.756). In tutta la regione sono arrivate 76.168 domande, oltre 24 mila in più rispetto al 2021.
«L’anno scorso a Modena erano state presentate 9.098 domande: dunque quest’anno si registra un aumento del 43,5% – commenta, analizzando i dati, la responsabile del sindacato inquilini Sicet Cisl Emilia Centrale Eugenia Cella – Alla partenza del bando (15 settembre) avevamo previsto numeri più alti del 2021, ma non in queste dimensioni.
Una tale mole di domande rivela che la difficile situazione economica ha impoverito famiglie che fino all’anno scorso non avevano i requisiti Isee per accedere al contributo.
Del resto basta guardare al tasso d’inflazione: -0,3% nel 2020, +3% nel 2021, +11,5% a ottobre 2022. Il carovita è schizzato alle stelle, mentre salari e stipendi sono al palo.
Lo stesso superbonus 110%, peraltro utile agli obiettivi di riqualificazione energetica, contribuisce indirettamente all’aumento dei canoni in conseguenza dell’incremento del valore dell’immobile ristrutturato».
La responsabile del sindacato inquilini della Cisl aggiunge che la carenza di alloggi a costi sostenibili sul mercato privato allunga la lista delle famiglie in attesa di una casa popolare: solo a Modena città sono 1.200 i nuclei in graduatoria.
«Il Piano urbanistico generale del Comune di Modena prevede, tra le altre cose, il rilancio dell’edilizia residenziale sociale. È uno strumento essenziale che chiediamo venga adottato entro la fine dell’anno – sollecita Cella – Ritardi e rinvii non sarebbero giustificabili, considerati i tempi necessari alla costruzione delle case.
Anzi, poiché temiamo un peggioramento dell’emergenza abitativa, nel frattempo dobbiamo trovare altre soluzioni».
«I costi di acquisto e affitto degli alloggi minano la coesione sociale nel nostro territorio – interviene Andrea Sirianni, responsabile delle politiche abitative e sociali per la segreteria Cisl Emilia Centrale – Abbiamo bisogno di una più forte garanzia pubblica sugli affitti, un rafforzamento dell’Agenzia Casa e maggiori incentivi per gli affitti concordati che permettono di calmierare i costi dei canoni.
Oltre ai nuovi investimenti pubblici sull’edilizia residenziale e sul recupero urbanistico – prosegue Sirianni – dobbiamo mappare gli alloggi sfitti in provincia di Modena e analizzare le cause del fenomeno. Occorre verificare tutte le possibilità di rendere disponibili abitazioni per la locazione, in raccordo con i Comuni, il tavolo provinciale della casa, le associazioni dei proprietari e tutti gli altri soggetti privati (aziende, fondazioni, enti) che, a vario titolo, hanno a cuore il problema abitativo.
Le giovani coppie, gli studenti, gli anziani fragili, i lavoratori di cui abbiamo urgente bisogno sul nostro territorio, a partire dagli operatori sanitari e sociali, così come tecnici e professionisti per i servizi e il manifatturiero, chiedono alloggi a costi sostenibili.
Passa anche da qui – conclude il segretario Cisl Emilia Centrale – la capacità di Modena di attrarre persone e imprese a vantaggio dell’intera comunità».