In Iran la repressione di chi protesta per il rispetto dei diritti umani e la fine delle discriminazioni nei confronti delle donne, in continua ad essere pesante.

La consigliera delegata alle Pari Opportunità del Comune, Maria Luisa Cuoghi, evidenzia come il Consiglio comunale di Fiorano Modenese abbia approvato all’unanimità un ordine del giorno di solidarietà alle donne e al popolo iraniano.

Questo il testo dell’odg.

“Non potevamo più stare in silenzio di fronte ad attacchi violenti che stanno scatenando fra le donne iraniane una protesta giusta. In Iran studentesse e studenti iraniani, dopo la morte di Mahsa Amini, a seguito di un arresto avvenuto per non aver indossato un indumento come la regola religiosa impone, stanno portando avanti una massiccia protesta della società civile, giovani e donne in testa.

Una protesta di massa, per il rispetto dei diritti umani e la fine delle discriminazioni nei confronti delle donne.

La risposta del regime è stata una sanguinosa repressione che ha già prodotto decine di vittime, migliaia di arresti e un numero incalcolabile di violenze e torture.

Il pugno di ferro contro le manifestazioni di piazza non ferma però la protesta delle donne iraniane , la rivolta si è trasformata in una sfida aperta al regime.

Negli ultimi giorni migliaia di persone sono scese in piazza in tutto il paese: ma a differenza del passato, la rabbia ha contagiato uomini e donne, giovani e meno giovani.

Soprattutto, la protesta delle donne iraniane sembra oltrepassare le divisioni etniche all’interno dell’Iran.

Oggi il dolore nazionale per la morte di questa giovane donna, divenuta l’emblema dell’ingiustizia quotidiana a cui ogni iraniana è soggetto, sembra essere capace di smantellare vecchie distanze e tensioni sociali.

Riteniamo doveroso mostrare tutta la nostra solidarietà alle donne e agli uomini che hanno il coraggio di scendere in piazza e pretendere il rispetto dei diritti umani. La battaglia delle donne iraniane riguarda tutti noi.

Le nostre libertà acquisite comportano la responsabilità di prendere posizione; nella consapevolezza che i diritti vanno sempre difesi perché potrebbero non essere per sempre. Considerato che l’Iran fa parte dell’Onu dal 24 ottobre 1945, chiediamo al governo dell’Iran di interrompere questo modo violento di silenziare la voce della parità di diritti e di libertà richiesta delle donne e dal popolo iraniano. Chiediamo che sia rispettata la Dichiarazione dei diritti universali adottata il 10 dicembre 1948 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite , di cui esso stesso fa parte. Chiediamo che l’Ordine del Giorno sia inviato al Governo italiano, al Ministero degli Esteri, all’Ambasciata e al Consolato iraniano in Italia.

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