“Suscita preoccupazione l’uscita dalla compagine societaria di Modena Fiere da parte del Comune e della Provincia, una scelta assunta in base ad un’interpretazione – che a noi lascia peraltro qualche dubbio – della legge Madia sulle partecipazioni societarie, norma che imporrebbe agli enti pubblici di uscire dalle compagini che presentino bilanci in perdita per quattro esercizi consecutivi. Peraltro, è chiaro che questa decisione creerà inevitabilmente forti difficoltà alla Camera di Commercio nell’eventuale proseguimento in autonomia di questa esperienza.”.
Così Francesco Stagi, segretario provinciale di CNA Modena, commenta le vicende riguardanti l’Ente Fiera.
“Al di là delle motivazioni, rimane il fatto concreto e con esso una domanda: quali sono le intenzioni di Fiere internazionali di Bologna spa, che detiene il 51% delle quote?”
Il problema, secondo il segretario di CNA Modena, non è certo quella della collaborazione con il capoluogo regionale, collaborazione che in altri ambiti, è il caso del turismo, sta dando lusinghieri risultati.
“Così come non è un problema quello degli immobili – continua Stagi – perché a noi interessa più il contenuto del contenitore. Ed è proprio in questo senso che sarebbe opportuno conoscere le strategie che si delineeranno dopo l’uscita del Comune e della Provincia di Modena. Da questo punto di vista ciò che a noi interessa è innanzitutto dare continuità a quelle manifestazioni che coinvolgono in particolare le piccole e medie imprese come Moda Makers e BT Export, magari con modalità nuove”.
“Speriamo – continua Stagi – che Fiere Internazionali di Bologna dichiari al più presto le sue intenzioni rispetto alle manifestazioni fieristiche modenesi: sarà questo il metro per misurare la volontà di mantenere con il territorio modenese un vero rapporto di collaborazione”.