Serena Carra, Prof.ssa Associata dell’Università di Modena e Reggio Emilia è la vincitrice del primo bando per ricercatori giunti a metà della loro carriera, messo a disposizione dall’associazione Airalzh (Associazione Italiana Ricerca Alzheimer) e dalla Fondazione Armenise-Harvard.

Le due organizzazioni si sono alleate per offrire una borsa da 100mila USD all’anno per due anni, capace di sostenere le più interessanti ricerche di base nel campo delle malattie neurodegenerative.
Con una novità, rispetto ai bandi tradizionali: è possibile accedere al finanziamento solo se si è uno scienziato a capo di un laboratorio indipendente, in Italia, da almeno cinque ma non più di 12 anni.

Contestualmente, il prossimo 1° marzo, si apriranno le iscrizioni per il nuovo Bando Airalzh-Armenise Harvard per il biennio 2023-2024. La borsa sarà sempre da 100mila USD all’anno, per due anni, ed il termine ultimo per proporre la propria candidatura è il 31 maggio 2023. Tutte le informazioni, comprese le modalità di iscrizione, saranno disponibili, a partire dal 1° Marzo 2023, sui siti di Airalzh (www.airalzh.it) e di Armenise-Harvard (www.armeniseharvard.org).

 

Un problema di fondi, non di qualità

Nella vita dei ricercatori c’è un momento di enorme vuoto nella possibilità di accedere a finanziamenti necessari a consolidare le attività e le scoperte realizzate nei propri laboratori: la fase del mid-career.

D’altro canto, la ricerca scientifica di alta qualità richiede tempo, così spesso questa mancanza è causa di interruzione di una carriera avviata e promettente. Per questo è cruciale fornire loro strumenti mirati per la fase intermedia della carriera.

Il progetto finanziato da Fondazione Armenise Harvard e Airalzh Onlus mi permetterà di perseguire le ricerche per identificare specifici meccanismi fisiologici coinvolti nella Sclerosi Laterale Amiotrofica e Demenza Frontotemporale.“  – dichiara Serena Carra, vincitrice del grant 2022 – “Con rammarico, constato che non esistono programmi strutturati che siano mirati a consolidare l’attività dei laboratori. Le agenzie di finanziamento e le istituzioni pubbliche dovrebbero sostenere nel tempo i progetti di ricerca di base validi e promettenti, perché per fare buona ricerca servono dedizione, spirito critico, lungimiranza per ottenere risultati solidi e concreti.  Spero che questa iniziativa ispiri agenzie ed istituzioni nazionali a perseguire un simile cammino, affinché si possano far fruttare gli investimenti e sforzi fatti per sostenere la formazione di giovani ricercatori ed affinché la loro esperienza e passione vengano trasmessi per instillare spirito critico nelle nuove generazioni.”

Come Fondazione Armenise e Airalzh vogliamo portare all’attenzione del Governo e altre organizzazioni che sostengono la ricerca questo rilevante problema che necessita di un approccio strutturale.. L’esperienza di oltre 20 anni della Fondazione Armenise Harvard è emblematica: col programma Career Development Award (CDA) abbiamo sostenuto le ricerche in Italia di 30 giovani scienziati che, a loro volta, hanno raccolto fondi per oltre 85 milioni di euro, pubblicando più di 800 peer-reviewed paper con un H-index medio di 25,5 e più di 4.000 citazioni medie.“ – dice Elisabetta Vitali, direttore dei programmi italiani alla Fondazione Armenise Harvard – “È evidente che non è un problema di qualità della ricerca perché sia la dottoressa Carra che i nostri ricercatori, nonostante gli straordinari risultati ottenuti, soffrono di questa situazione inaccettabile.

“La nostra Associazione – dichiara la Prof.ssa Alessandra Mocali, Presidente di Airalzh si impegna da sempre nel sostegno della Ricerca di base attraverso erogazione di Assegni di Ricerca e Grant su rete nazionale, coinvolgendo Università e Centri di Ricerca d’eccellenza. Ad oggi abbiamo erogato 82 Assegni di Ricerca e 21 Grant per un totale di 2.9 milioni di Euro, destinati a giovani ricercatori Under 40. La Ricerca di base è fondamentale per lo sviluppo di nuove conoscenze scientifiche, ma richiede del tempo. Riteniamo quindi importante sostenere anche chi, da tempo, sta investendo energie e sforzi nella Ricerca, ma che ha bisogno di finanziamenti per arrivare a raccogliere risultati tangibili.

 

Chi è Serena Carra

Dopo più di 10 anni di attività di ricerca in Canada ed Olanda, rientra in Italia grazie al Programma Giovani Ricercatori “Rita Levi Montalcini”.

Nel suo laboratorio fa ricerca nel campo delle malattie neurodegenerative, in particolare della Sclerosi Laterale Amiotrofica, e le sue scoperte hanno ispirato nuove ricerche a livello internazionale.

Gli studi della prof.ssa Carra vertono alla comprensione del ruolo dei chaperoni molecolari e dei sistemi di controllo della qualità delle proteine nel mantenere le proprietà dinamiche di condensati biomolecolari, la cui conversione in uno stato aggregato è associata a numerose patologie neurodegenerative.

La prof.ssa Serena Carra ha all’attivo più di 70 pubblicazioni a stampa su riviste di prestigio scientifico internazionale e ha ottenuto finanziamenti da prestigiose agenzie nazionali ed internazionali, quali Unione Europea, MUR, Fondazione Telethon, Fondazione AriSLA, Fondazione Cariplo, Association française contre les myopathies, Agenzia Italiana del Farmaco, Ministero della Sanità e Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e Muscular Dystrophy Association Americana. La prof.ssa Serena Carra è stata insignita del Ferruccio Ritossa Early Career Award da parte della Cell Stress Society International nel 2017 e del Mid-Career Award in Neurodegenerative Diseases da parte di Fondazione Armenise-Harvard e Airalzh nel 2022.

 

Fondazione Armenise Harvard

La Fondazione Giovanni Armenise Harvard nasce con l’obiettivo di sostenere la ricerca di base in campo biomedico. Aiuta i giovani scienziati che lavorano all’estero a stabilire il loro laboratorio in Italia e sostiene vari programmi di ricerca alla Harvard Medical School di Boston. Ha investito oltre 70 milioni di dollari ad Harvard e 31 milioni di dollari nella scienza italiana, creando molti programmi di ricerca e favorendo la collaborazione tra i due continenti.

Il finanziamento del Career Development Award (CDA) ammonta a 200.000 dollari all’anno (per un periodo compreso tra 3 e 5 anni). Ad oggi, il programma CDA ha sostenuto 30 giovani scienziati.

I CDA hanno istituito laboratori a Milano (EIO, IFOM/FIRC, Istituto San Raffaele, Università di Milano, CNR), Roma (La Sapienza, EBRI), Padova (VIMM, Università di Padova), Trento (Dipartimento CIBIO, Università di Trento), Palermo (Università di Palermo), Trieste (SISSA), Pavia (Università di Pavia), Pozzuoli (Tigem), Torino (Istituto Italiano di Medicina Genetica, Università di Torino), Rovereto (IIT), e Camerino (Università di Camerino), Genova (IIT).

I campi coperti includono neuroscienze, biologia vegetale, biochimica, immunologia, biologia del cancro, proteomica e genetica, biologia sintetica e cellule staminali.

 

Airalzh (Associazione Italiana Ricerca Alzheimer)

Airalzh (Associazione Italiana Ricerca Alzheimer) è l’unica associazione che promuove su scala nazionale la ricerca medico-scientifica sulla malattia di Alzheimer ed altre forme di demenza. È stata costituita nel 2014 da clinici e ricercatori universitari, impegnati da anni nello studio e nella cura della malattia, e da manager aziendali. Dal 2016, l’Associazione ha erogato 82 assegni di ricerca (sia di base che clinica), per un investimento di 2 milioni di euro, grazie al sostegno di grandi e piccoli donatori. Sono stati coinvolti 33 giovani ricercatori – operanti nelle migliori Università e Centri di Ricerca dislocati in 15 regioni italiane, tra Nord e Sud – che hanno ottenuto oltre 250 pubblicazioni su riviste internazionali. Dal 2020, a cadenza annuale, viene pubblicato il Bando AGYR (Airalzh Grants for Young Researchers), con un investimento annuale di 300.000 €. Ad oggi sono 21 i progetti selezionati, con un investimento totale di 900.000 €. Un nuovo Bando (AGYR 2023) è in procinto di uscire nella prossima Primavera.

 

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