«Siamo consapevoli della necessità dei comuni di agire sulla leva fiscale, ma come associazione esprimiamo preoccupazione perché questo aumento ricade su imprese e cittadini, in un contesto già difficile per rialzi generalizzati dei prezzi». È quanto esprime Riccardo Cavicchioli, presidente Lapam Carpi, intervenuto durante la riunione con i sindaci dei comuni delle Terre d’Argine in occasione della presentazione del bilancio dell’Unione. Tra i temi toccati durante l’incontro, di grande rilevanza è stato quello relativo alla pressione fiscale, che dopo anni di stasi ha visto una ripresa. «Se da una parte è importante che loro incrementino la pressione fiscale sull’Imu, dall’altra parte questo rappresenta un problema per le pmi – specifica il presidente Cavicchioli -. In particolare su questa imposta, crediamo che si debba trovare una soluzione per non penalizzare ulteriormente le piccole e medie imprese che operano in locali formalmente di proprietà delle “immobiliari di famiglia”.

Queste realtà, infatti, non potrebbero usufruire delle riduzioni fiscali per gli immobili intestati direttamente all’impresa dove si svolge la propria attività, e oggigiorno queste situazioni sono sempre più numerose. Serve dunque trovare strumenti che aiutino le imprese e i titolari a fronteggiare questo rialzo. Parallelamente, chiediamo alle amministrazioni comunali anche di adoperarsi, tramite l’Anci, per stimolare il Governo sul tema dei trasferimenti finanziari tra stato centrale e comuni, per aiutare i cittadini e le imprese a fronteggiare gli aumenti dei costi registrati in questi ultimi mesi e per supportare i territori con infrastrutture e progetti adeguati».

 

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