Foto d’archivio – Copyright: Meridiana Immagini

Un uomo di 56 anni è morto ieri pomeriggio a seguito di un un incidente sul lavoro avvenuto intorno alle 10.30 a Cavezzo, nella Bassa modenese. L’uomo, artigiano, stava lavorando in un cantiere per la ristrutturazione di un’abitazione privata in via Concordia. quando è caduto da un’altezza di circa due metri.

Le sue condizioni sono apparse subito gravi; trasportato all’Ospedale di Baggiovara, l’uomo è morto nel pomeriggio per i gravissimi traumi riportati. I carabinieri dovranno chiarire l’esatta dinamica dell’incidente.

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“Ispettorato e Medicina del Lavoro devono essere più presenti nei cantieri per prevenire questi gravi incidenti – affermano Rodolfo Ferraro (Fillea Cgil) e Marco Bottura (Cgil Mirandola) – E’ inaccettabile restare inermi a contare i morti sul lavoro, ad aggiornare i numeri di una strage continua di lavoratori protagonisti della ripresa economica post pandemica del Paese”.

Controlli e formazione devono essere alla base del settore edile, partendo dall’applicazione in toto del contratto nazionale di lavoro incentrato sulla formazione come deterrente per combattere la piaga degli infortuni. “L’ultimo rinnovo del contratto collettivo – continuano Ferraro e Bottura – prevede importanti fondi destinati alla formazione mettendo al centro la Scuola edile e per questo esortiamo alla sua piena applicazione”.

“Gli incidenti in cantiere non sono mai una fatalità, – continuano i sindacalisti Cgil – ma sono figli del mancato rispetto delle regole, del mancato utilizzo dei dispositivi di protezione individuali e dello sfruttamento di chi, in condizioni di bisogno accetta di lavorare a qualunque condizione”.

Per la Fillea e la Cgil impedire le morti sul lavoro e battersi per la salute e sicurezza è l’obbiettivo prioritario. Occorre che istituzioni ed enti preposti ai controlli si assumano la responsabilità e lavorino in sinergia per far rispettare le norme, i contratti e soprattutto costruire una nuova cultura della sicurezza.

La Fillea e la Cgil di Mirandola esprimono il più sentito cordoglio ai famigliari dell’artigiano deceduto e vicinanza alla comunità scossa da questo tragico evento.

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«Quando una persona muore sul lavoro è sempre una sconfitta per tutti». Lo afferma Domenico Chiatto, componente della segreteria Cisl Emilia Centrale con delega alla salute e sicurezza sul lavoro, a proposito dell’infortunio mortale avvenuto ieri in un cantiere edile a Cavezzo.

«Il fatto che questa volta a perdere la vita sia stato un artigiano e non un lavoratore dipendente non attenua la gravità del fatto, perché la sicurezza deve essere garantita a chiunque acceda in un luogo di lavoro a qualsiasi titolo – dichiara Chiatto – È indispensabile innanzitutto rafforzare la formazione e cultura della sicurezza, sia tra i datori di lavoro che tra i lavoratori.

Auspichiamo che a breve siano approvati dalla Conferenza Stato-Regioni i contenuti formativi per tutti i lavoratori, compresi i datori di lavoro, previsti per il giugno 2022.

Tuttavia bisogna potenziare anche l’azione di controllo e vigilanza. A Modena manca almeno il 30% degli ispettori del lavoro e sono insufficienti pure gli ispettori di Inps, Inail e Ausl, se si considera – ricorda Chiatto – che devono controllare circa 60 mila aziende modenesi con almeno un addetto».

«Constatiamo ancora una volta che gli infortuni sul lavoro accadono soprattutto nelle costruzioni, un settore cresciuto molto negli ultimi anni sulla scia dei vari bonus per le ristrutturazioni – aggiunge Cinzia Zaniboni, segretaria generale del sindacato edili Filca Cisl Emilia Centrale – Colpisce che questa volta la vittima sia una persona italiana e sicuramente esperta. Saranno le autorità ad accertare cosa e perché è accaduto.

Nel frattempo noi ribadiamo che la fretta di concludere i lavori, che aumenterà con il blocco della cessione dei crediti, non può andare a scapito della salute e sicurezza di chi opera in cantiere, siano essi lavoratori dipendenti, imprenditori o liberi professionisti», conclude Zaniboni.

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