Ulteriore svolta nelle indagini compiute per assicurare alla giustizia il presunto complice del 28enne sassolese resosi responsabile, il 25 agosto scorso, di una rapina a mano armata ai danni della tabaccheria Corsini nella frazione Veggia di Casalgrande. Durante la rapina il malvivente, a seguito della reazione del tabaccaio, esplose un colpo di pistola che fortunatamente non attinse alcuno, andandosi a conficcare nel cartongesso del soffitto, al contrario di quanto accaduto al benzinaio rapinato dallo stesso 28enne, nella stessa frazione, la sera del successivo 12 settembre, che rimase ferito.

I carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio Emilia coordinati dalla Procura reggiana, con la collaborazione dei colleghi della Compagnia di Sassuolo, alle prime ore dell’odierna mattinata hanno arrestato il presunto complice del rapinatore, un 21enne palermitano domiciliato a Sassuolo, ovvero colui che lo attendeva alla guida della moto fuori dalla tabaccheria con la quale i due si diedero alla fuga. Il giovane nell’ambito del procedimento penale è indagato per concorso in rapina aggravata e detenzione e porto illegale di munizioni.

I FATTI

Erano da poco passate le 19.00 del 25 agosto scorso quando i carabinieri reggiani intervenivano in via Radici della frazione Veggia di Casalgrande e precisamente nei pressi della tabaccheria Corsini dove poco prima, il tabaccaio, aveva subito una rapina a mano armata, ad opera di due persone. In particolare la vittima, titolare della tabaccheria, mentre era intenta ad effettuare le operazioni di chiusura, vedeva entrare un soggetto vestito di nero con casco integrale calzato sulla testa, il quale brandendo una pistola gli intimava di consegnarli il danaro riposto in cassa. In un primo momento la vittima si opponeva a tale richiesta lanciandogli lo strofinaccio che aveva in mano ma a seguito della reazione del rapinatore, che esplodeva un colpo di pistola verso gli espositori, si dirigeva verso la cassa e gli consegnava alcune banconote, per una somma di 100 euro, che il rapinatore afferrava per poi darsi alla fuga a bordo di un motociclo condotto dall’odierno indagato che lo attendeva all’esterno.

INDAGINI

Gli accertamenti immediatamente svolti attraverso l’acquisizione e successiva a visione delle immagini di videosorveglianza di alcune attività commerciali poste nei pressi della tabaccheria rapinata consentivano di individuare la marca, il modello e il colore del motociclo utilizzato per la fuga dai malviventi unitamente ad altri importanti particolari. Il successivo fermo del presunto autore del colpo alla tabaccheria, operato per altra rapina consumata il 12 settembre scorso ai danni di un benzinaio della stessa frazione Veggia di Casalgrande, che aveva portato anche a rinvenire e sequestrare la pistola cal. 6.35 utilizzata per ferire il benzinaio, ha dato un’altra importante accelerazione alle indagini. Quest’ultimo è infatti risultato essere proprietario del motociclo corrispondente per modello, marca e colore a quello usato per la fuga e che veniva rinvenuto e sequestrato dai carabinieri in disponibilità dell’attuale proprietario, risultato fratello dell’odierno indagato, a cui nei giorni successivi alla rapina l’indagato l’aveva ceduto. Ma non solo: l’analisi della copia forense del cellulare sequestrato al 28enne sassolese venivano rinvenute svariate fotografie con immagini del motociclo e del casco perfettamente corrispondenti a quelle delle indagini ma anche numerose foto con l’indagato che indossava le stesse scarpe di quelle calzate dal rapinatore entrato in tabaccheria. A ciò si deve aggiungere anche il sequestro presso l’abitazione del 28enne di uno zaino nero risultato assolutamente coincidente a quello posseduto dal rapinatore dall’interno del quale aveva riposto i soldi consegnati dal tabaccaio. Ed infine anche il calibro del colpo esploso in tabaccheria ovvero 6.35 e corrispondente a quello esploso all’indirizzo del benzinaio.

Sulla base della coordinata e razionale valutazione degli elementi di indagine raccolti dai carabinieri del nucleo investigativo di Reggio Emilia, la Procura reggiana diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci richiedeva ed otteneva dal GIP un’ordinanza di custodia in regime di arresti domiciliari per il 21enne palermitano, complice dell’autore materiale della rapina già in carcare anche per la stessa causa.

 

Il procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguirà per i consueti approfondimenti investigativi al fine di consentire al Giudice di verificare l’eventuale piena responsabilità degli indagati del procedimento.

 

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