Se ne parla da anni, ma ora il percorso per dare risposta ad una delle principali criticità della viabilità a cavallo tra le province di Reggio Emilia e Modena – quella che ogni giorno, principalmente a causa della strozzatura di Sassuolo, provoca intenso traffico nel distretto ceramico nei momenti di punta – pare essere ad un punto di svolta.
L’intesa, che sarà formalizzata nei prossimi giorni, è stata raggiunta ieri pomeriggio nella Sala consiliare del Comune di Castellarano nel corso della riunione che il sindaco e presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni, ha convocato dopo un intenso lavoro di cucitura svolto negli ultimi mesi. L’accordo sancisce la collaborazione tra le due Province di Reggio Emilia e Modena, dei Comuni reggiani e modenesi del distretto ceramico, della Regione Emilia-Romagna e di Confindustria Ceramica, con l’obiettivo di realizzare uno studio viabilistico finalizzato a individuare la migliore localizzazione di un nuovo ponte sul Secchia e il potenziamento ulteriore della viabilità esistente. Insieme al presidente e sindaco Zanni erano presenti il presidente della Provincia di Modena Fabio Braglia, l’ingegner Diegoli della Regione Emilia-Romagna, i sindaci di Baiso, Scandiano, Casalgrande, Sassuolo, Fiorano Modenese e Formigine e una delegazione di Confindustria Ceramica coordinata dal direttore Armando Cafiero. Saranno loro a firmare, entro poche settimane, questo accordo di collaborazione finalizzato al miglioramento delle infrastrutture al servizio di tutto il comprensorio ceramico reggiano e modenese.
“Ringrazio tutti i sindaci e gli enti che parteciperanno a questo importante atto di collaborazione che stiamo costruendo insieme. L’obbiettivo è riuscire finalmente a iniziare l’iter che costruisca una risposta vera e tangibile, nel più veloce tempo possibile nonostante le complessità amministrative e finanziarie che tale ambizioso progetto porta naturalmente con sé, nei confronti di cittadini e imprese di uno dei distretti produttivi più importanti della nostra regione e dell’intero Paese”, dichiara il presidente della Provincia di Reggio Emilia e sindaco di Castellarano, Giorgio Zanni.
L’obiettivo dell’accordo è duplice: “Avviare l’iter per la realizzazione di un terzo ponte sul Secchia e potenziare la viabilità esistente a partire, ad esempio, dal raddoppio delle corsie della Pedemontana nel versante modenese, causa della strozzatura che genera ogni giorno rallentamenti, code e disagi in terra reggiana. Un investimento, quest’ultimo, per altro già richiesto dalla Provincia di Modena come opera di adduzione alla Campogalliano – Sassuolo nel piano finanziario di Autobrennero”, spiega Zanni.
“Sono obbiettivi ambiziosi, che necessiteranno di tempo e lavoro serio e costante, ma penso che l’allineamento che stiamo costruendo su questo tema tra tutte le istituzioni del distretto ceramico non possa rimanere inascoltato anche dalle istituzioni sovraordinate, affinché insieme si possa finalmente dare risposta alle esigenze di questo territorio: migliorando la qualità di vita dei cittadini, degli spostamenti casa-lavoro, degli studenti e garantendo prospettiva futura alle aziende del polo produttivo ceramico”, aggiunge il presidente Zanni.
Dopo l’intenso lavoro promosso in questi mesi dallo stesso presidente della Provincia di Reggio Emilia, insieme al dirigente e ai tecnici del Servizio Infrastrutture, con la collaborazione dei Comuni, della Regione e della Provincia di Modena, l’accordo raggiunto lunedì mira dunque a conferire un incarico tecnico che restituisca con dati oggettivi la migliore collocazione spaziale del nuovo ponte tra le due province, assi viari che già oggi registrano transiti per più di 30.000 veicoli al giorno.
“Lo studio sarà finanziato da Confindustria Ceramica, che ringraziamo per il concreto apporto a sostegno di questo percorso, e consisterà nell’acquisizione di tutti i dati necessari a fornire una valutazione complessiva dei flussi di traffico interprovinciali e a simulare ipotesi alternative di collegamento, tra nuove infrastrutture e potenziamento di quelle esistenti, con una prima stima dei costi”.
Le ipotesi inizialmente emerse nei primi mesi di confronto erano tre. Una – quella più a nord, tra Magreta e Salvaterra – è stata scartata durante l’incontro di lunedì perché ritenuta non risolutiva dei problemi dei flussi provenienti soprattutto dalla montagna reggiana e modenese. “Oltre ai potenziamenti sulla pedemontana, i possibili tracciati che lo studio preliminare valuterà per la collocazione del nuovo terzo ponte saranno dunque due, entrambe a cavallo tra i comuni di Sassuolo, Castellarano e Casalgrande” conclude il presidente Zanni.