E’ dedicato alle ‘donne di ordinaria straordinarietà che hanno affrontato e fronteggiato con tenacia e generosità l’emergenza pandemica Covid19’ il premio Reggiane per esempio 2023. Il prestigioso riconoscimento, che ogni anno il Comune di Reggio assegna a concittadine che si sono distinte per l’impegno a favore della  comunità o per capacità professionali, di intraprendenza, creatività o talento, è andato a due reggiane che, in diversi ambiti, hanno profuso le loro energie a servizio degli altri durante il periodo della pandemia.

Sono Annamaria Ferrari, direttrice del pronto soccorso, servizio di prima linea per l’accesso dei malati, per la categoria ‘over 50’ del premio e Dislenys Alonso, impiegata della grande distribuzione, altro servizio di ‘prima linea’ per il rifornimento alimentare, per la categoria ‘under 50’. Sono state premiate stamane in Sala del Tricolore in occasione della Festa internazionale della donna e insignite del Primo Tricolore dal sindaco Luca Vecchi e dall’assessora Annalisa Rabitti (cultura e pari opportunità).

Alla cerimonia hanno partecipato anche le assessore comunali Mariafrancesca Sidoli (centro storico e attività produttive), Raffaella Curioni (educazione) e Carlotta Bonvicini (mobilità e ambiente),  gli assessori Lanfranco De Franco (partecipazione) e Nicola Tria (lavori pubblici), la scrittrice Loredana Lipperini.

“Nella giornata dell’8 marzo abbiamo voluto  valorizzare la ‘straordinaria normalità’  di tutte le donne che sono state in prima linea negli ospedali, negli ambulatori, nelle residenze per anziani, nei supermercati, nei contesti di fragilità – hanno detto il sindaco Vecchi e l’assessora Rabitti – Le abbiamo viste esauste ma ‘resistenti’, pronte a ricominciare ogni mattina, per continuare ad affrontare la complessità del quotidiano nel difficile periodo della pandemia. Sebbene siano trascorsi due anni circa dalla fine dell’emergenza, la pandemia da Covid-19 ha accentuato le disuguaglianze a diversi livelli nei paesi europei, e soprattutto in Italia, comprese le disuguaglianze tra donne e uomini in diversi ambiti strategici e nella conciliazione vita lavoro. L’impegno delle istituzioni è lavorare per contrastare le disparità di genere e colmare quei divari soprattutto legati all’ambito lavorativo, che durante gli ultimi anni si sono accentuati fortemente”.

“Bisogna cercare di desiderare qualcosa in più, in questo 8 marzo. Lo sappiamo. E’ il giorno delle lotte o, per meglio dire, della visibilità delle lotte che proseguono tutto l’anno – ha aggiunto Lipperini – E’ anche il giorno in cui si parla di donne sui giornali, il giorno delle chat di Whatsapp con le foto delle mimose, degli sms con gli auguri, dei cioccolatini. Dei meme. Dei nomi delle madri costituenti. Delle scrittrici di ieri e di oggi. Ed è tutto giusto. Meno giusto è che, ancora una volta, tutto scivoli via allo scoccar di mezzanotte. Cosa vorrei, dunque? Vorrei molto soprattutto per le figlie, per le ragazze a cui tutte diciamo di guardare e che in realtà, molto spesso, avvinghiamo in dolci lacci e laccioli proponendo loro di seguire le nostre orme, in modo dichiarato o sottinteso. Vorrei che potessero essere persone fino in fondo, con i chiaroscuri e le ambiguità di ognuno di noi che camminiamo sulla terra. Vorrei che fossero libere, in una parola. Libere, libere dal precariato, dall’incertezza, dallo sfruttamento, libere dalla paura”.

 

LE PREMIATE

Anna Maria Ferrari, dopo una carriera intrapresa per i primi anni nella provincia di Modena, segnata anche dalla partecipazione alla sezione locale del Soccorso alpino (prima donna in Emilia Romagna), è approdata a Reggio Emilia in qualità di direttore del pronto soccorso cittadino, nominata direttore del Dipartimento provinciale di Emergenza e urgenza, in forza della qualità del suo lavoro e della sua infinita disponibilità. Dal gennaio 2020 è stata costantemente in prima fila nella gestione dell’emergenza Covid, sia con numerose e continue iniziative organizzative che con la copertura personale di turni di lavoro particolarmente gravosi, perdurati fino ad oggi. In questo periodo così complesso, con grande determinazione, ha saputo realizzare adeguamenti continui sia nel Pronto soccorso che nel Dipartimento emergenza-urgenza. In particolare, ha messo in campo un forte impegno personale con grande sacrificio, si è messa a disposizione per coprire turni di lavoro anche imprevisti, di guardia, di reperibilità praticamente 24/24h. Come presidente dell’Ordine provinciale dei medici ha continuamente incoraggiato e sostenuto i colleghi, sia singolarmente che attraverso comunicati sulla homepage dell’Ordine, per ricordare il ruolo dei medici, insostituibile per la salute della persona e della collettività. Anna Maria Ferrari è stata eletta per il terzo mandato consecutivo presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Reggio Emilia e da due mandati è componente del Comitato esecutivo nazionale della relativa Federazione ordinistica. Per l’impegno sul Covid, ha recentemente ricevuto l’onorificenza di Cavaliere del lavoro della Repubblica. E’ stata presidente nazionale della Società italiana di medicina di emergenza-urgenza, di cui tuttora è consigliere.

Dislenys Alonso,  originaria di Cuba, cittadina italiana e reggiana dal 2009, si è impegnata sin da subito con l’associazione Giovani con uno scopo, che ha l’obiettivo di promuovere relazione interculturale e relazioni multietniche, cioè integrazione come strada per una vita migliore. E’ una lavoratrice di Coop Alleanza 3.0 dall’anno 2000 dove presta servizio in cassa dopo aver lavorato a lungo nella gastronomia. Come tante persone ha affrontato con difficoltà il periodo pandemico Covid 19. Il ruolo dei cassieri è stato complicato, in un periodo dove gli stessi venivano a contatto con tantissime persone, non erano dotati di dispositivi di sicurezza e i rischi erano notevoli. Non ha mai fatto mancare il suo servizio, oltre che sul lavoro, anche presso il servizio mense diffuse della Caritas.

 

MENZIONI SPECIALI

Una menzione speciale è andata anche, per la categoria over 50, a Patrizia Leoni,  infermiera del Dipartimento emergenza urgenza dell’Ausl reggiana che ha gestito in prima persona tutta la complessa organizzazione della vaccinazione anti-Covid di massa, comprese le dei cosiddetti “camper” vaccinali, e Lucia Antonia Marinosci, operatrice Oss nota per la straordinaria umanità e abnegazione al lavoro.

Per la categoria ‘under 50’ invece la menzione speciale è andata a Ilaria Mamei, responsabile delle Professioni sanitarie della Medicina cardiovascolare-Alta intensità medica dell’Ausl, che si è prodigata per la continua e rapida riorganizzazione di spazi, personale e procedure ospedaliere, necessarie per affrontare le nuove e molteplici emergenze dettate dalla pandemia ed ha favorito la comunicazione con le famiglie attraverso tutti i mezzi disponibili. La stessa menzione è stata riconosciuta anche a Elisa Goldoni, informatica dell’Ausl reggiana che ha seguito in prima persona  l’implementazione del sistema informatico aziendale per una corretta gestione della campagna vaccinale e delle procedure che hanno consentito di tutelare la salute della cittadinanza.

 

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