L’Emilia-Romagna “laurea” i suoi primi dieci istruttori forestali. Figure altamente specializzate per una gestione ottimale dei boschi: una straordinaria risorsa ambientale, che può diventare anche un’opportunità di sviluppo sostenibile per le comunità locali.

La qualifica è stata attribuita al termine di un corso di cinque settimane, incentrato sulle più avanzate tecniche di lavoro relative all’abbattimento e allestimento del legname, alla manutenzione degli attrezzi, alla sicurezza ed antinfortunistica.

Ora i dieci super esperti, tutti operatori che prestano la loro attività presso aziende forestali dell’Appennino, potranno a loro volta  trasmettere le proprie conoscenze ai futuri allievi dei corsi di formazione obbligatori al lavoro in bosco.

“Continua l’impegno della Regione per avere boschi in buono stato di salute, più resilienti alle avversità atmosferiche, capaci di rispondere alle opportunità dei mercati del legname, in grado di massimizzare l’assorbimento di anidride carbonica e valorizzare le biodiversità e le opportunità del bosco– ha spiegato l’assessora regionale alla Forestazione, parchi e programmazione territoriale Barbara Lori – . Investire sui boschi significa investire sul futuro delle comunità della montagna tanto più in un territorio come quello emiliano-romagnolo in cui la superficie boschiva è pari a 630mila ettari, il 28% del totale”.

Finanziato dal Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e realizzato in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna  quello per “Istruttori forestali” è un corso nazionale che si è svolto tra Toscana e Veneto, al quale hanno partecipato per quanto riguarda l’Emilia-Romagna dieci operatori provenienti dalle province di Piacenza, Parma, Modena e Forlì-Cesena.

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