Da oltre 2 anni, in diverse occasioni e in maniera reiterata, ha subito offese e violenze dal compagno, tanto da dover ricorrere in più circostanze alle cure mediche in ospedale. Vessazioni fisiche e psicologiche quelle compute dall’uomo a seguito delle quali, al termine delle indagini, i carabinieri in forza al nucleo radiomobile della compagnia di Guastalla, a cui la donna terrorizzata dalla situazione si è rivolta raccontando i fatti, hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia un ventiquattrenne abitante a Guastalla in ordine ai reato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate.

La Procura, condividendo con le risultanze investigative dei Carabinieri della Tenenza di Scandiano, ha richiesto e ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia l’applicazione nei confronti dell’uomo della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla vittima, prescrivendogli di non avvicinarsi all’abitazione della donna e ai luoghi dalla medesima frequentati. Provvedimento di natura cautelare che è stato eseguito dai carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Guastalla.

Gli accertamenti eseguiti dai militari, hanno messo in luce le numerose vessazioni fisiche e psicologiche perpetrate dall’uomo negli ultimi due anni. È emerso che con cadenza pressoché settimanale l’uomo offendeva con i peggiori appellativi la compagna, usandole reiterata violenza fisica. In particolare, la colpiva con schiaffi, con il manico di scopa, afferrandola per i capelli e sbattendole la testa sul pavimento mordendola in almeno tre occasioni e controllandole il cellulare. In almeno sette occasioni la donna è dovuta ricorrere alle cure mediche riportando prognosi tra i 3 e i 15 giorni.

Gravi condotte maltrattanti quelle denunciate, e che riscontrate dai militari in forza al nucleo radiomobile della compagnia di Guastalla hanno portato all’odierno provvedimento cautelare richiesto ed ottenuto dalla Procura reggiana. Il procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguirà per i consueti approfondimenti investigativi al fine di consentire al Giudice di verificare l’eventuale piena responsabilità dell’indagato.

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