È stata presentata questa mattina in un’animata cerimonia l’opera collettiva “Acchiappasogni tra ieri e domani”, realizzata con gli antichi centrini di pizzo appartenenti alla tradizione familiare, donata al Consultorio Salute Donna della Casa di Comunità Reggio Ovest.

Il progetto è promosso dal Servizio politiche di partecipazione del Comune di Reggio Emilia nell’ambito di “Qua – il quartiere bene comune” e ha visto il coinvolgimento di donne di diverse nazionalità e culture abitanti nelle frazioni di Cella, Cavazzoli e Roncocesi.

Ad animare il processo di condivisione e realizzazione del manufatto sono state le associazioni Filef, Farfalle di Cella, Cooperativa Madre Teresa e i circoli Arci Rondò, Cella, Tasselli.

I centrini sono stati messi a disposizione dalle famiglie che storicamente abitano i tre quartieri per essere, poi, rigenerati con materiali di recupero e filati pregiati, a testimonianza di un sapere che unisce donne provenienti da ogni latitudine.

Il manufatto, sostenuto da un ramo di legno proveniente dal vicino appennino, ha trovato posto sulla parete della sala di attesa del Consultorio, spazio nel quale ogni giorno tante donne si trovano a sostare in attesa del proprio turno di visita.

A ringraziare le donatrici e l’amministrazione comunale era la Direttrice di Salute Donna dell’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia Daniela Bertani che ha ricordato come sia cambiato nel corso degli anni il ruolo dei consultori, sempre orientati ad accogliere e accompagnare le donne in ogni momento della vita, dalla pubertà all’età matura, passando attraverso la maternità.

La Presidente di Filef Laura Salsi ha voluto ricordare l’obiettivo prioritario del creare relazioni tra gli abitanti che vivono i quartieri e tra donne che sono affini, se non per provenienza e cultura, di certo nel desiderio di riscoprire e tramandare un modo di stare in relazione che arricchisce l’intera comunità.

In chiusura è stato il saluto dell’Assessore Lanfranco de Franco che ha espresso la soddisfazione nel vedere il frutto di un percorso partecipato, esito della volontà di dialogo e apertura della città, un processo che genera legami e che potrà continuare portando testimonianza in futuro anche in altre sedi.

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