Venerdì 14 aprile, alle ore 21 al Teatro La Cavallerizza di Reggio Emilia andrà in scena “I monologhi della vagina”, la famosa opera teatrale di Eve Ensler sul mondo femminile e sulla violenza di genere subita dalle donne. Lo spettacolo, già sold out, sarà portato portato sul palco dal gruppo Le Mafalde. La rappresentazione è organizzata in collaborazione con il comune di Reggio Emilia, ufficio pari opportunità e promossa nel calendario 365 Giorni Donna 2023.

L’obiettivo è quello di promuovere nel pubblico l’acquisizione di una maggiore sensibilità e consapevolezza sul carattere culturale e sistemico del fenomeno della violenza maschile e sulla necessità di una responsabilizzazione collettiva per contrastare e ridurre la disparità di potere tra i sessi a livello pubblico e privato. Il progetto teatrale ha una duplice valenza, quella culturale grazie al suo potente messaggio di non violenza, rispetto e lotta per il cambiamento e  quello benefico con il sostegno all’associazione Nondasola. L’intero ricavato dello spettacolo, infatti, sarà messo a disposizione dell’associazione di Reggio Emilia, che dal 1996 opera sul territorio comunale e provinciale, gestendo il centro antiviolenza – Casa delle Donne, nonché il progetto Lunenomadi a sostegno dello scambio tra donne native e migranti, e promuovendo azioni di prevenzione, formazione e sensibilizzazione. Tutto il ricavato degli spettacoli, compreso quello reggiano, sarà interamente devoluto a questa Associazione.

In modo ironico e sincero, Le Mafalde mettono sul piatto tematiche quotidiane della vita delle donne e delle persone che le circondano, dando un punto di vista profondo, che non si limiti al mero resoconto dei fatti e che includa più sfere dell’animo umano. Violenza e prevaricazione sono ancora tra le questioni che non ci si può esimere dal rappresentare, perché attraversano il tessuto sociale e culturale in cui viviamo. Le Mafalde sono un gruppo di donne che si mette in gioco, a sostegno che la presa di parola delle donne stesse è elemento fondamentale per combattere la violenza e garantire a tutte e tutti una realtà in cui essere riconosciuti liberi. Le fondatrici, Giorgia Margini, Marianna Calia e Renata Montanari, insieme alle attrici, tutte volontarie, hanno deciso di scendere in campo per dire basta alla violenza sulle donne, per sollevare il velo su tematiche come quelle del sessismo, della disparità di trattamento in vari ambiti della nostra vita, della violenza fisica e psicologica.

 

 

 

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