Ieri la Squadra Mobile di Bergamo, con l’ausilio di altro personale della Questura, del Commissariato di Treviglio, delle Questure di Milano, Monza Brianza, Modena, Varese, del Commissariato di Busto Arsizio ed equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine per la Lombardia, ha dato esecuzione a un’ordinanza del Tribunale – Ufficio del Gip di Bergamo applicativa della misura cautelare della custodia in carcere, emessa nei confronti di alcuni componenti di una famiglia di giostrai di etnia “sinti”, stanziata tra la Lombardia e il Lazio, giudicati responsabili, a vario titolo, dei reati di rapina, ricettazione, lesioni aggravate e danneggiamento.

Otto arresti sono stati eseguiti tra le provincie di Monza, Milano, Varese e Modena, mentre una donna di 34 anni, è stata raggiunta dalla stessa misura presso il carcere di Rebibbia (RM), dov’è già detenuta per altri motivi.

A seguito di una grave aggressione avvenuta nella mattinata del 21 luglio 2022, all’interno del bar “Cavour” di Treviglio (BG), quando un gruppo di persone avevano fatto irruzione provocando danni, asportando denaro contante, un telefono cellulare e cagionando lesioni ai titolari e al nipote di 14 anni, che aveva riportato la rottura del setto nasale, la Squadra Mobile della Questura di Bergamo, coadiuvata da personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Treviglio, ha intrapreso un’intesa attività investigativa volta ad identificare i responsabili,  che nel pomeriggio successivo si erano resi responsabili di un ulteriore episodio di violenza ai danni del caravan del fratello della titolare del bar “Cavour”,  a  Caravaggio.

I primi accertamenti consentivano di appurare che il movente di tale violenza era da collegarsi a questioni economiche legate alla separazione tra due coniugi, entrambi di etnia “sinti”, appartenenti a famiglie in contrasto tra loro.

In tale contesto intimidatorio anche un soggetto appartenente alla famiglia dei responsabili dell’irruzione era stato a sua volta vittima di una minaccia eseguita mediante esplosione di colpi d’arma da fuoco all’indirizzo della sua casa mobile, sita in un campo nomadi di Monza (MB).

I contrasti tra le due famiglie erano poi proseguiti anche tramite piattaforme “social” con la pubblicazione di alcuni video in cui il fratello della titolare del bar “Cavour” veniva pesantemente minacciato da un soggetto appartenente alla famiglia degli aggressori.

L’attività investigativa ha  quindi consentito di individuare gli autori dell’irruzione e delle minacce.

A loro carico, nel mese di agosto dello scorso anno, erano state eseguite delle perquisizioni personali e locali, durante le quali si è proceduto al sequestro di una pistola semiautomatica Browning calibro 6,35 e vari telefoni cellulari sui quali, a seguito di analisi forensi, sono stati riscontrati precisi e puntuali elementi di responsabilità nei confronti di nove soggetti di un’unica famiglia, otto uomini e una donna, di età ricompresa tra i 33 e i 73 anni.

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