Semplificare la burocrazia, dialogare sempre maggiormente con le amministrazioni locali e capire le difficoltà delle imprese del territorio, per aiutarle a reagire e a crescere nuovamente. Questi i temi discussi durante il consiglio di zona Lapam Confartigianato allargato a tutte le sedi dell’associazione locate nell’Area Nord. All’appuntamento erano presenti Gilberto Luppi, presidente Lapam Confartigianato e Carlo Alberto Rossi, segretario generale dell’associazione.

I lavori del consiglio sono stati aperti da Franco Guagliumi, presidente di zona Area Nord Lapam Confartigianato, il quale ha puntato i riflettori su una burocrazia troppo complessa, che rallenta l’operatività delle imprese. «Abbiamo bisogno di un alleggerimento della burocrazia – ha dichiarato Guagliumi –: il rischio è che gli imprenditori perdano la loro personalità. La nostra associazione ha l’obiettivo di rappresentare al meglio le imprese associate: per farlo abbiamo bisogno di un dialogo sempre maggiore con gli altri enti presenti sul territorio, per ottenere risposte immediate e adeguate dalle amministrazioni locali ma anche dal governo nazionale».

Anche il segretario Lapam Carlo Alberto Rossi ha rimarcato l’importanza del dialogo: «Per rappresentare al meglio le imprese abbiamo bisogno di capire dai dirigenti elettivi le problematiche del territorio e questo può avvenire soltanto attraverso un dialogo costante e costruttivo».

Tra le proposte emerse dal consiglio c’è anche quella di fortificare il legame tra scuola e impresa per sensibilizzare gli studenti al concetto di “fare impresa” e, dall’altro lato, aiutare le aziende a formare i lavoratori del domani per trovare quelle figure professionali che nel contesto storico che stiamo attraversando si faticano a reperire. In questo contesto si inserisce la possibilità di organizzare l’evento “Manifatture Aperte” rivolgendolo alle scuole ma ampliandolo anche all’intera cittadinanza, così da promuovere anche la cultura del lavoro autonomo.

Durante il consiglio sono stati presentati anche i dati economici del territorio elaborati dall’ufficio studi Lapam Confartigianato.

Al 31 dicembre 2022, ultimo dato disponibile, si rilevano 7.125 imprese attive nella Zona Area Nord, di cui 2.409 artigiane, pari a una su tre (il 33,8%). Il peso dell’artigianato risulta quindi superiore rispetto al 30,6% della media provinciale di Modena.

Rispetto al quarto trimestre 2021 il numero di imprese è diminuito dell’1,6%, a fronte di un calo medio provinciale dello 0,5%. Le imprese artigiane dell’Area Nord calano nell’ultimo anno di 53 unità (-2,2%) con una dinamica lievemente peggiore rispetto al -1,5% medio provinciale. Analizzando il lungo periodo (quarto trimestre 2007 – quarto trimestre 2022) si sono perse complessivamente 1.248 imprese, pari a un -14,9% (più marcato rispetto al -6,3% registrato in provincia). Prosegue a doppia cifra anche la riduzione del comparto artigiano, che nello stesso periodo perde nell’Area Nord un quarto delle imprese (-25,1%), mentre calano di un quinto in provincia di Modena (-19,9%).

«La burocrazia, ma anche il covid e l’ultimo anno di rincaro dei prezzi hanno creato un netto cambiamento culturale – ha concluso il presidente Guagliumi –. Per tornare agli stessi livelli credo servano alcuni anni. Come associazione lavoreremo da subito a lavorare su diversi fronti, a partire dal cambiamento del trend culturale nelle scuole. Gli istituti professionali e tecnici non devono essere considerati “inferiori”, ma bisogna avere una visione differente. Dobbiamo salvaguardare il tessuto produttivo, creando appeal e cambiando la mentalità dei giovani, spingendoli, anche, a intraprendere la strada del lavoro autonomo per aprire una loro attività sul territorio, per salvaguardare il tessuto economico locale».

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