Fare il punto con i territori sull’evolversi della situazione legata all’emergenza maltempo e condividere i prossimi passi da attuare per affrontare le criticità aperte.

Sono i temi al centro di una serie di incontri convocati nella giornata di oggi, domenica 7 maggio, da Irene Priolo, vicepresidente con delega alla Protezione civile, con gli amministratori locali delle province più colpite dall’ondata di maltempo, Ravenna, Forlì-Cesena, Bologna e Modena. Priolo è in contatto costante col presidente Stefano Bonaccini, partito per una missione istituzionale in Argentina con atenei e imprese dalla quale rientrerà in anticipo già mercoledì proprio per la situazione legata al maltempo dei giorni scorsi.

Anche in queste ore, infatti, continua senza sosta l’impegno per affrontare le conseguenze degli eventi meteo. In particolare, si sta lavorando per chiudere le brecce arginali causate dalle esondazioni, ripulire le vie e gli edifici allagati, evacuare chi si trova in situazioni di criticità a causa dei dissesti e assicurare il monitoraggio delle frane. Ancora 545 gli sfollati: 354 nel Bolognese, 118 nel Ravennate, 69 nel Forlivese-cesenate, e 4 nel Modenese.

“L’emergenza non è finita- spiega la vicepresidente Irene Priolo- e l’attenzione resta elevata: con i sindaci dei comuni interessati abbiamo analizzato la situazione anche in vista delle evoluzioni del meteo per i giorni a venire, con un possibile ritorno delle piogge da mercoledì. La priorità è la sicurezza delle persone. La Regione- conclude- assicura quindi tutto il supporto tecnico operativo alle amministrazioni locali anche per le evacuazioni in Appennino ancora necessarie, comprese quelle in via preventiva, sia attraverso l’Agenzia regionale di protezione civile che in raccordo con i Vigili del Fuoco e le Forze dell’Ordine: in questo momento sono le situazioni che più ci preoccupano”.

 

La situazione sulle criticità idrauliche

Nel Ravennate, sul Senio, una rotta arginale in località Biancanigo (Castel Bolognese) è stata chiusa e per la seconda sono in corso le operazioni.

Sono iniziati stamattina i lavori per risolvere la falla sulle difese del Marzeno, che ha provocato gli allagamenti a Faenza. In esecuzione anche le attività di chiusura sull’argine del Lamone, esondato in prossimità di Boncellino (Bagnacavallo).

Sul Santerno si sono verificate criticità tra S. Agata sul Santerno e Cà di Lugo: la sistemazione è in corso.

Nel Bolognese, sul Sillaro sono state chiuse due rotture arginali: quelle di via Tiglio a Sesto Imolese e di via Merlo, a Spazzate Sassatelli, entrambe località del comune di Imola. Sono in corso le operazioni di sistemazione per quella nei pressi di Sasso Morelli.

Prosegue, inoltre, il lavoro per chiudere tre falle arginali minori lungo il torrente Quaderna. Sul Gaiana, si sta operando per risolvere la rottura ancora aperta.

 

La situazione del dissesto

Le condizioni di maggiore criticità si riscontrano sull’Appennino forlivese, dove 7 strade provinciali sono interrotte e un totale di 69 persone evacuate.

Solo a Modigliana sono state censite 44 frane, di cui almeno 11 di grandi proporzioni. Sono in corso i sopralluoghi sulle situazioni più complesse, per definire le prime ipotesi di intervento di messa in sicurezza. A fronte di queste condizioni, sono 48 gli evacuati e 34 le persone che vivono in centri abitati isolati.

A Dovadola, la frana sulla strada comunale per Montepaolo ha portato all’evacuazione di 19 cittadini, tra cui gli ospiti di una comunità di persone fragili e 8 Suore Clarisse dell’Eremo Santuario Montepaolo. Sotto osservazione anche il dissesto in località Trove.

A Predappio si contano due frane significative, a Porcentico e a Predappio Alta.

Nel Ravennate, dove varie viabilità risultano interrotte, è in corso la mappatura degli episodi di dissesto, con sopralluoghi via terra e riprese aere. La stessa analisi e attività di monitoraggio costante sono in corso nel Bolognese.

Nel Modenese i livelli elevati di precipitazioni non hanno prodotto criticità particolari lungo le aste dei fiumi principali. Fondamentale l’apporto del fiume Tiepido nel favorire il deflusso e lo scolo delle acque, grazie alle opere di sicurezza idraulica realizzate negli ultimi anni.

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