L’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, con la Struttura Complessa di Dermatologia, partecipa alla Giornata Mondiale del Melanoma, che si celebra il 24 maggio e ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla prevenzione di questa grave patologia della pelle. Nel 2022, al Policlinico di Modena sono state effettuate 270 diagnosi di nuovi melanomi, +20 rispetto ai 250 del 2021. Nel 70% dei casi il tumore viene individuato e rimosso in fase precoce, quando l’intervento chirurgico è cioè in grado di assicurare la guarigione del paziente, scongiurando una progressione della patologia. Nel 2022 sono state effettuati 4.269 interventi di chirurgia dermatologica, in linea con il dato del 2021 (4.581) e del 2019 (4.580), mentre nel 2020, nel clou delle prime ondate pandemiche, il dato è di 3.605.
“I dati della nostra Dermatologia sono quelli di un centro d’eccellenza – ha commentato il Direttore Generale Claudio Vagnini – come certifica il fatto che Circa il 20-25% dei pazienti che arrivano per screening di lesione melanocitaire vengono da fuori Regione – a dimostrazione della grande attrattività del Policlinico di Modena. Un’attività a cui si aggiunge tutta l’urgenza legata alle ferite difficili e la diagnosi e terapia delle malattie rare, tra cui ricordiamo l’epidermolisi bollosa di cui Modena è centro di riferimento a livello internazionale”.
“Le medicine specialistiche di due ospedali di terzo livello come il Policlinico e l’Ospedale Civile – ha precisato la prof.ssa Manuela Simoni, Direttore Dipartimento Medicine Specialistiche – offrono prestazioni di alta specializzazione che non sono disponibili in altri centri. È il caso della Dermatologia per la diagnostica avanzata e la terapia dei melanomi ed altre patologie dermatologiche per cui si offrono prestazioni di secondo e terzo livello. Per una patologia oncologica, guaribile se diagnosticata e trattata in tempo, è più che mai fondamentale il corretto invio dei pazienti. A questo scopo diventa centrale l’appropriatezza sia della richiesta che della prenotazione perché un’eccessiva mole di richieste inappropriate o non correttamente veicolate rischiano di intasare i centri di terzo livello con prestazioni che potrebbero essere effettuate altrove, togliendo risorse a quelle specifiche, oltre che aumentare le liste d’attesa delle prestazioni di primo livello. È un tema complesso che riguarda tutte le medicine specialistiche, una sfida per la sanità pubblica dei prossimi anni che possiamo vincere solo grazie all’implementazione delle reti e ad azioni che aumentino la consapevolezza di tutti, in modo da favorire un’alleanza diagnostica e terapeutica tra medici di medicina generale, centri di prenotazione, ospedali e pazienti.”
“Il Melanoma – spiega la prof.ssa Cristina Magnoni, Direttore f.f, della Dermatologia e Responsabile Chirurgia Dermatologica ad indirizzo oncologico e rigenerativo dell’AOU di Modena – è un tumore maligno che si origina dai melanociti che fanno parte, insieme ai cheratinociti, dell’epidermide e hanno il compito di produrre melanina, un pigmento che protegge dagli effetti dannosi dei raggi solari. Analogamente ai nevi il melanoma può insorgere su cute e su mucose, o, molto più raramente, dai melanociti posti in sedi extracutanee (occhio, meningi, orecchio interno). I principali fattori di rischio per il melanoma includono: il numero di nevi comuni e atipici, le caratteristiche fenotipiche come il colore della pelle e dei capelli (soggetti con pelle chiara e colore rosso o chiaro di capelli sono quelli che presentano il rischio maggiore), la storia familiare o personale di melanoma e/o carcinomi e lesioni precancerose e il pattern di esposizione alle radiazioni ultraviolette. È consigliabile controllare i nevi da un dermatologo con una periodicità che dipende da diversi fattori e che va valutata insieme al Medico di Medicina Generale. In caso di nevo sospetto il dermatologo può inviare il paziente a un centro di secondo livello come il nostro che svolge gli approfondimenti diagnostici e può rimuovere la lesione sospetta che viene inviata poi all’Anatomia Patologica. In caso di conferma della natura maligna della lesione, il paziente viene inserito nel percorso di trattamento e follow-up che prevede poi controlli periodici”.
“La diagnosi precoce di melanoma si effettua con la videodermatoscopia – ricorda la prof.ssa Francesca Farnetani Dermatologa dell’AOU di Modena e docente UNIMORE – ma nei casi più difficili con la Microscopia Laser Confocale. Siamo tra i pochi centri in Italia a svolgere questa metodica di diagnostica avanzata che consente da un lato di scegliere le lesioni da asportare con più precisione, evitando di operare quando non è necessario, dall’altro di identificare con più accuratezza diagnostica, i melanomi non evidenti agli esami di primo livello con la videodermatoscopia e permettere così una diagnosi precoce e accurata”.
CHIRURGIA E LINFONODO SENTINELLA
La chirurgia accompagna il paziente affetto da Melanoma Maligno in tutto il suo percorso. L’approccio chirurgico è infatti necessario per la diagnosi, per il trattamento del tumore primitivo, delle metastasi cutanee, viscerali e linfonodali e per la stadiazione attraverso la procedura del linfonodo sentinella. All’interno della AOU di Modena il paziente può accedere a tutti questi tipi di prestazioni chirurgiche grazie alla presenza della Struttura Dipartimentale di Chirurgia Dermatologica per la parte di sua competenza e alle Strutture di Chirurgia Generale e Chirurgie Specialistiche per il trattamento delle lesioni avanzate.