È un risultato entusiasmante quello che si porta a casa la prima edizione di Bologna Portici Festival, la manifestazione voluta dal Comune per celebrare il riconoscimento dei portici a Patrimonio dell’Umanità Unesco, con un cartellone di oltre 60 appuntamenti tra performance di danza e teatro, concerti, spettacoli, visite guidate e itineranti.
Sono oltre 35mila le persone che hanno partecipato durante le sei giornate – dal 13 al 18 giugno – riempiendo ogni sera le piazze protagoniste diffuse nella città (con un corrispondente picco di accessi al sito bolognaporticifestival.it che ha registrato oltre 15mila visualizzazioni di pagine).
Seimila le presenze in piazza della Pace, nuovo luogo di incontro e cultura il cui cartellone è stato inaugurato dal monologo sui portici di Paolo Nori, per vedere in azione i ballerini della Filuzzi, lanciarsi nelle danze con musica a cura del Tavolo di coordinamento per la promozione della Filuzzi o assistere alle performance e ai concerti di grandi nomi della musica, da Enrico Gabrielli alla ERJ Orchestra. Altrettante presenze al Quadriportico dei Servi, cuore degli appuntamenti di danza performativa e contemporanea, con la presentazione degli esiti dei lavori di comunità realizzati da Nove Punti APS, DaNzA APS, 8cento APS, Instabili Vaganti e Micce che hanno visto il gran finale di domenica con lo spettacolo curato da Danza Urbana di Alessandro Sciarroni, Leone d’Oro alla Biennale Danza, dedicato alla Polka chinata, ballo bolognese di inizio Novecento nel quale si sono poi cimentate numerose persone del pubblico sotto la guida del Maestro Giancarlo Stagni.
Sold out per tutti gli eventi al Cimitero Monumentale della Certosa, tra cui il concerto del coro Farthan curato da Persephone e lo spettacolo di danza di Daniele Ninarello curato da Gender Bender. Enorme la carica suggestiva della camminata nel cielo del funambolo Andrea Loreni, incorniciata dallo sfondo della Basilica di San Luca all’orizzonte che resta forse una delle immagini più poetiche ed evocative del Festival. E ancora i suoni del Treno della Barca, con le persone riunite in una grande festa conviviale, e le migliaia di persone che ogni sera hanno riempito Piazza Maggiore dalla serata di apertura con l’opera contemporanea dell’Orchestra Senzaspine al concerto finale su musiche di Otorino Respighi, con l’Orchestra del Conservatorio “G.B. Martini” diretta da Oksana Lyniv, passando per Various Voices Festival Europeo dei Cori LGBTQ+ provenienti da tutto il mondo e per il “Concerto per i Portici” della Bernstein School of Musical Theatre che ha presentato anche un Inno dei portici, ovvero la versione musicata della poesia vincitrice del concorso indetto nelle scuole primarie e secondarie bolognesi nei laboratori della BSMT.
Numerosissimi anche i partecipanti alle visite guidate, dall’eccezionale visita al Palazzo della Banca d’Italia, curata dal FAI, alla sontuosa Basilica di Santa Maria dei Servi, custode della Maestà in trono di Cimabue, ai mirabilia del Museo Davia Bargellini e alle passeggiate con Porpora Marcasciano, con il teatro dei Mignoli sulle tracce dei pellegrini del passato e Samba!, la parata di musica e danza partecipata promossa dall’Ass. Oltre.
Il festival ha il suo epilogo nello special event ideato da Cesare Cremonini, che da ieri sera e fino al 25 giugno, permetterà di vedere sotto una nuova luce multicolore il portico di San Luca in un progetto di light design che porta le luci e la musica del palco del cantautore bolognese lungo i 3796 metri del portico più lungo del mondo.
“Bologna Portici Festival è il nuovo festival che diventerà permanente per festeggiare il recente riconoscimento Unesco e che rilancia con forza anche l’idea di politica culturale che stiamo portando avanti e di una città culturale, creativa e artistica che abita i nostri portici come palcoscenici a scena aperta – commenta Elena Di Gioia, delegata alla Cultura di Bologna e Città metropolitana -. La prima edizione del festival è stata il frutto di un grande cantiere culturale e creativo nel segno della inclusività, attivato per lunghi mesi insieme a numerose realtà culturali. A questo percorso di forte attivazione locale si sono intrecciate performance e spettacoli site specific di grandi interpreti artistici nazionali ed internazionali che hanno stupito la città, come la meravigliosa cartolina poetica che ci ha proposto il funambolo Andrea Loreni, in un ideale collegamento tra terra e cielo, con lo sfondo dei nostri amati portici di San Luca nella splendida cornice della Certosa, luogo di dialogo e arte al tempo stesso. Una partenza di Festival partecipata e seguita dai cittadini e cittadine sia nelle piazze sia nei tanti luoghi culturali che si sono aperti alla città per un grande e diffuso palcoscenico a cielo aperto”.
Il Bologna Portici Festival è stato finanziato dal PON Metro 2014 – 2020 nell’ambito della risposta dell’Unione Europea alla pandemia di COVID-19 e dal Ministero del Turismo attraverso i fondi per i Comuni a vocazione turistico-culturale con siti Unesco e Città creative Unesco.
Grazie ai Fondi Strutturali e di Investimento Europei, nell’ambito della risposta dell’Unione alla pandemia di COVID-19 e del Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020 REACT EU, hanno aderito ai progetti del Comune di Bologna “La città che danza” e “La Città che risuona” per la realizzazione del grande cartellone del Bologna Portici Festival i seguenti operatori culturali: ARCI Bologna, Bologna Festival, Oltre, Bernstein School of Musical, Senzaspine APS, Zoopalco, Piazza Grande, Fondazione Entroterre, Teatro dei mignoli, Jazz club, Associazione Persephone, Danza Urbana, Attitudes, Altre Velocità, Formati Sensibili, Micce, Nove Punti APS, Open Group, Associazione NEXUS, Arcigay Il Cassero, Instabili Vaganti, 8cento APS, DaNzA APS.