Da Piazza Maggiore giovedì 6 luglio alle 18.30 si potranno sentire 600 rintocchi dal Campanazzo della Torre dell’Arengo. 600 rintocchi a ricordare i migranti morti annegati in mare il 15 giugno, (simbolicamente rappresentando anche tutte le stragi nel mare di sempre, conosciute e sconosciute).

Il Comune di Bologna ha condiviso l’idea di Alessandro Bergonzoni proponendo la campana più simbolica della città. La campana della Torre dell’Arengo che dal 1259 chiama a raccolta i bolognesi.
Il Campanazzo o Campanone della Torre dell’Arengo è il campanile civico di Bologna e suona solo in alcune occasioni. Sul finire del Duecento la vecchia campana suonava per chiamare i bolognesi a raccolta in caso di guerra. Tra gli eventi in cui ha risuonato, la caduta del fascismo il 25 luglio
1943 e la liberazione di Bologna – il 21 aprile – dai tedeschi con la fine della Seconda Guerra Mondiale, tradizione che ancora viene mantenuta ogni 21 aprile. La suonata sarà a cura dell’Unione campanari bolognesi.

“600 colpe di campana” è una azione silenziosa artistico civile ed anche spirituale, ideata
da Alessandro Bergonzoni e che il Comune di Bologna accoglie e diffonde dal “cuore” della città: Piazza Maggiore.

“I rintocchi della campana della Torre dell’Arengo, il campanile civico della città – è il commento del sindaco Matteo Lepore – suonano da sempre per qualcosa di importante per la nostra comunità. Questa volta suoneranno per ridestarci dall’indifferenza e dall’assuefazione a vite spezzate che diventano solo numeri. Per questo ognuno dei seicento rintocchi restituirà un nome, una vita spezzata, una speranza spazzata via tra le onde del mare dall’inaccettabile scelta di chi avrebbe la responsabilità di salvare e invece si volta dall’altra parte per calcolo politico. Ogni rintocco ci richiama all’essere cittadini europei, ad esigere che quelle vite trovino un porto sicuro e accoglienza. Ringrazio Alessandro Bergonzoni per questo progetto che ha condiviso con noi e con la Città. Non rimaniamo indifferenti come europei e come italiani”.

600 colpe di campana che suona a morti. Le parole di Alessandro Bergonzoni

“Per non lasciare in fondo a quel Mar di Nessuno gli ennesimi annegati al largo di Pylos, che nessuna terra ritiene suoi perché fuori dalle acque territoriali, dove sarebbero stati trascinati appunto per scaricare ogni responsabilità ad altri lasciandoli affondare e morire (non scaricando l’imbarcazione né mettendola in sicurezza). Per sentire il suono del loro silenzio e almeno dare fiato ad un altro respiro, quello che faremo noi per loro, come fosse un unico polmone. La Sostituzione greca maltese italiana e soprattutto europea ha fatto si che a questa strage già si sia sostituita altra attualità, avvenimenti , cronache e fatti che mettono ancor più in “fondo”, nella abitudinaria scordanza di ciò che non fa più notizia, i loro corpi abissali.
Per chi vuole continuare a sentire quelle vite come la propria, e percepire che i loro pensieri, volti, storie ed anime, non possono essere, almeno quelle, più soffocate. Ho pensato allora di “orchestrare” una azione artistico civile ma non meno spirituale , per silenzi e suoni :campane, a morto, che raggiungeranno chiunque vorrà, chi non cerca di nascondersi dietro una mano, la terza mano: la mancanza. Mancanza di responsabilità politica e sovrumana di tutti i paesi europei, ma soprattutto mancanza di vergogna, di senso di colpa, di scuse, soccorsi , aiuto sensibilità, e di amore e di sacro.
Nessuno farà discorsi, non ci sarà un palco o una manifestazione: chi vorrà e potrà, ascolterà i rintocchi per ognuno di essi, per rendere manifeste, presenti e vive in eterno, le loro esistenze in noi e almeno nell’universo; dato che il mondo i suoi continenti e nazioni, sembra non ne vogliono più far parte, autoseppellendosi così a loro volta. Ringraziandovi di condividere in qualsiasi modo possiate questo gesto. Mio nostro e di tutti i non più “invisibili”.

 

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