Continental ha realizzato anche quest’anno l’Osservatorio sui macro-trend del mercato dei veicoli pesanti per il trasporto di merci e persone, giunto alla sua terza edizione. Lo studio fotografa lo stato del settore in Italia e in Emilia-Romagna nel 2022, dopo un 2021 caratterizzato da una significativa ripresa dalla crisi causata dal Covid-19, e prova a tracciare la direzione verso la quale questo comparto si sta dirigendo, attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni, i tipi di alimentazione, l’anzianità e la categoria euro[1].

 

Immatricolazioni trasporto merci, la provincia di Reggio Emilia segna il calo minore di tutta la regione -3,1%

Le immatricolazioni dei mezzi pesanti per il trasporto merci in Italia hanno registrato un calo del 6,4% rispetto al 2021, con solo 21.524 nuovi mezzi.

L’Emilia-Romagna segue il trend in discesa del Paese e immatricola ben 305 targhe in meno rispetto al 2021, registrando così il -14,7%.

Anche la Provincia di Reggio Emilia segna una flessione ma più contenuta fermandosi a meno -3,1% con 253 nuovi mezzi immatricolati.

Anche il settore nazionale del trasporto persone mostra segnali di decrescita (-10,5%), con 3.728 mezzi immatricolati nel 2022 a fronte dei 4.166 del 2021.

Uno scenario contrastante, seppur a livelli minimi, si presenta in Emilia-Romagna: la regione segna una crescita dello 0,6%, immatricolando 310 mezzi (solo 2 targhe in più rispetto al 2021).

Differenziale negativo invece per Reggio Emilia, che con solo 5 immatricolazioni fa segnare un calo che supera il 58%.

 

Reggio Emilia e Provincia hanno l’1,3% % di autocarri elettrici, il dato più alto della regione

Per quanto concerne l’alimentazione, la situazione nazionale del parco circolante per il settore trasporto merci rimane pressoché invariata rispetto all’anno precedente. Il gasolio continua ad essere predominante (90,8%) seguito da benzina e metano (rispettivamente al 4,6% e 2,2%). Si nota una crescita, seppur timida, dell’alimentazione combinata benzina e gas liquido, che segna un lievissimo aumento (1,4% rispetto a 1,3%), così come elettrici e ibridi (rispettivamente allo 0,3% e 0,8%).

In Emilia-Romagna l’elettrico tocca lo 0,3% e l’ibrido sale fino allo 0,8%. Il gasolio rimane preponderante e copre l’89,1% del parco; il metano è al 4,6% e la benzina poco sopra il 3%.

Superano la tendenza regionale sull’elettrico Reggio Emilia e Provincia registrando infatti la percentuale più alta (1,3%). I mezzi ad alimentazione a gasolio rimangono invece i più numerosi, 88,9% del parco circolante.

Anche il panorama relativo all’alimentazione del parco autobus è stabile rispetto al 2021, sebbene con qualche piccolo segnale di miglioramento: la maggior parte dei mezzi in circolazione rimane a gasolio (92,7% rispetto al 93,3% del 2021), mentre le quote di elettrico e ibrido registrano una leggera crescita e riescono a raggiungere l’1,2% (rispettivamente 0,8% e 0,4%).

In Emilia-Romagna le alimentazioni ibride ed elettriche segnano rispettivamente lo 0,4% e lo 0,6%. Il gasolio raggiunge l’81,2% e il metano sfiora il 16%. Il ricorso alla benzina è pressoché nullo.

A Reggio Emilia e Provincia non si registrano autobus elettrici e ibridi.  Se il ricorso al metano è il più basso della Regione, solo l’1,1%, gli autobus a gasolio rappresentano la quota più alta toccando il 98,6%.

 

Trasporto merci, in Provincia di Reggio Emilia il 33,4% dei mezzi è Euro 6, percentuale maggiore di tutta la regione.

Nel comparto del trasporto merci prevalgono a livello nazionale gli Euro 5 ed Euro 6 che, insieme, raggiungono il 37,5% del totale. Una percentuale elevata che supera le categorie più vecchie, dalla 0 alla 2, che coprono il 30,7% del parco. Ciò nonostante, è da notare quanto sia ancora diffusa la classe Euro 0 che, da sola, arriva al 14,5%.

La situazione è migliore in Emilia-Romagna, dove gli Euro 0 calano e registrano il 10,6% (nel 2021 la quota era dell’11,1%) e, in generale, le classi più vecchie fino all’Euro 2 raggiungono una percentuale del 26,2%. Le classi meno inquinanti, Euro 5 e 6, si arrampicano quasi al 42%.

A Reggio Emilia e Provincia il quadro è ancora migliore: gli Euro 0 rappresentano una quota pari all’8,1%% del parco circolante. La categoria Euro 6 arriva al 33,4%, si tratta della percentuale più alta di tutta la regione.

In Italia, la percentuale di autobus appartenenti alle categorie Euro 5 ed Euro 6 rappresenta quasi la metà del parco, raggiungendo il 48%. Anche in questo caso, stupisce negativamente la quota degli autobus di categoria Euro 0 ancora in circolazione, che copre l’11,4% del parco.

Nettamente migliore la situazione in Emilia-Romagna, dove gli Euro 0 sono ormai soltanto il 5,6% del parco circolante, mentre gli Euro 5 ed Euro 6 aumentano e arrivano addirittura al 58,3% (nel 2021 si attestavano al 53,2%).

La situazione è ancora più rosea nella Provincia di Reggio Emilia: qui, gli Euro 0 sono il 5,4%, mentre le classi più giovani (Euro 5 e Euro 6) arrivano al 50%, sotto la media regionale di 58,3%.

 

Trasporto pesante, a Reggio Emilia e Provincia i mezzi giovanissimi (fino a 1 anno di età) sono il 9,2%, il dato più alto regionale.

Nell’analisi per fasce di anzianità, il parco circolante di autocarri per il trasporto merci in Italia risultata decisamente agée, caratterizzato da una preponderanza di mezzi tra i 20 e i 30 anni (18,6%), seguita dalla fascia 15-20 anni che segna il 16,7%. In crescita la categoria “oltre i 30 anni” che rappresenta il 15,6%, valore in aumento rispetto al 2021. I veicoli recenti “da 0 a 10 anni” arrivano complessivamente al 33,9%, anche se risulta ancora basso il dato relativo agli autocarri di nuovi, da 0 a 1 anno (3,6% del parco circolante).

In Emilia-Romagna la fascia d’età più diffusa si alza rispetto al 2021 e si allinea all’andamento nazionale con il 18,7% di mezzi tra i 20 e i 30 anni. Le percentuali si abbassano considerando le categorie più giovani: il 37,8% dei mezzi ha massimo 10 anni e poco più del 4% ha al massimo 1 anno. I mezzi oltre i 30 anni sono l’11,8%.

A Reggio Emilia e Provincia i mezzi giovanissimi (fino a 1 anno) sono il 9,2%, il dato più alto regionale. Gli autocarri, più datati, quelli sopra i 30 anni, sono invece il 9%.

La fotografia si ripropone sostanzialmente molto simile anche nel segmento del trasporto persone, dove la fascia di anzianità tra 0 e 5 anni rappresenta un quinto del totale (20,8%). Una quota leggermente in crescita rispetto all’anno precedente, ma ancora ampiamente superata dalla percentuale di mezzi vecchi di oltre 20 anni, che nel 2022 raggiunge il 27,6% (nel 2021 era a 26,9%). La situazione migliora in Emilia-Romagna, dove la fascia di oltre 20 anni scende al 19,2% e quella di massimo 5 anni sfiora il 26%. La fascia più rappresentata è quella tra i 15 e i 20 anni (20,7%).

Nella Provincia di Reggio la fascia più rappresentata è quella tra i 10 e i 15 anni, con una quota superiore alla media regionale (20,3,%). Gli autobus più recenti, quelli che hanno al massimo 5 anni, sono poco oltre il 22% di cui il 16,9%% ha tra i 2 ai 5 anni.

 

[1] Fonte: Elaborazione Econometrica su dati ACI

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