Da circa dieci anni era sottoposta a continue minacce di morte, offese e in alcune circostanze anche a percosse da parte del figlio, il quale, con il trascorrere degli anni, avanzava sempre più insistentemente richieste di denaro nei suoi confronti. In un episodio, l’indagato aggrediva la stessa con un pugno, venendo bloccato nell’azione violenta dal padre. Da lì la donna ha iniziato ad essere destinataria di telefonate e messaggi dal tono offensivo e minaccioso (fino a venticinque in un solo pomeriggio).
Minacce di morte e continue aggressioni verbali quelle compiute dall’uomo nei confronti della madre a seguito delle quali, al termine delle indagini, i carabinieri in forza alla stazione di Corso Cairoli – a cui la donna a seguito dell’ennesimo episodio di aggressione ha raccontato i fatti – hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia un quarantaduenne reggiano, in ordine ai reati di maltrattamenti e atti persecutori. La Procura della Repubblica preso il Tribunale di Reggio Emilia, condividendo con le risultanze investigative dei Carabinieri ha richiesto e ottenuto dal GIP l’applicazione nei confronti dell’uomo della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla vittima, prescrivendogli di non avvicinarsi all’abitazione della madre nonché ai luoghi dalla medesima frequentati, mantenendo una distanza di 1000 metri e di non comunicare in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo con la persona offesa, disponendo anche l’applicazione del braccialetto elettronico. Provvedimento di natura cautelare che è stato eseguito dai carabinieri della stazione di Reggio Emilia Principale che hanno condotto le indagini. Il procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguirà per i consueti approfondimenti investigativi al fine di consentire al Giudice di verificare l’eventuale piena responsabilità dell’indagato.