FIRENZE (ITALPRESS) – “Ringrazio il presidente Gravina per avermi dato questo incarico. Sono stati giorni molto intensi in cui mi dovevano dare tutte le cose per mettermi nelle condizioni di far bene il mio lavoro, lo hanno fatto nel miglior modo. Ho passato molto tempo qui a Coverciano, che si può definire l’università del calcio, essere qui alla conferenza stampa della mia presentazione come ct della nazionale è veramente un’emozione indescrivibile, è un sogno che parte da lontano. Nel 1970 avevo 11 anni, chiesi a mia mamma una bandiera dell’Italia più grande possibile per festeggiare quel 4-3 contro la Germania. Ora questa bandiera dell’Italia la riporterò in campo quando andrò in panchina. Spero di far nascere quel sogno in tutti i migliaia di bambini che guarderanno la nazionale italiana”. Sono queste le prime parole del nuovo commissario tecnico della nazionale italiana Luciano Spalletti durante la conferenza stampa di presentazione nel centro tecnico federale di Coverciano. Il neo ct ha annunciato che ha in mente di giocare con la difesa a 4 ed alla domanda se prende la nazionale campione d’Europa o quella che non è andata al mondiale ha risposto così:”Nella mia testa non prendo come esempio i risultati. Da Mancini eredito una buona nazionale, ha vinto un Europeo e 37 partite consecutive, ha lanciato molti giovani, lo ha fatto in maniera imponente. Bisogna cancellare quell’amarezza di risultati che ci sono successi, dobbiamo prendere le distanze dal fatto di appartenere a un calcio minore, che non appartiene alla nostra storia. Dobbiamo cercare di andare a fare un calcio che piace a tutti, la giusta via di mezzo riesce a prendere più cose e a far partecipare più anime. Non tutti possono vestire la maglia della nazionale, bisogna essere bravi a restituire i valori di questa maglia. Abbiamo dei campioni che ci hanno fatto vedere cosa vuol dire indossare questa maglia, penso a gente come Buffon, Riva, Baresi, Maldini, Baggio, ce ne sono tantissimi. Questi campioni saranno sempre con noi, anche chi non c’è più come Gianluca Vialli, saranno i nostri spiriti guida. Non abbiamo alibi, abbiamo una storia di personaggi che ho elencato, ci hanno indicato la nostra strada. Non ci sono scuse e alibi, dobbiamo dare continuità a quella storia bellissima che abbiamo vissuto, e che tutti riconoscono. La vera vittoria è quando vai dall’altra parte del mondo e trovi un bambino che ti indica e ti dice ‘Italia-Buffon’. Questo vuol dire avere valori e appartenenza”. Il neo ct azzurro ha anche affrontato il tema della clausola con il Napoli. “Quella a Napoli è stata un’esperienza bellissima, qualcosa di travolgente forse più di ciò che uno si possa aspettare. Per me è un ricordo bellissimo. Per quanto riguarda la clausola, niente mi farà retrocedere dal pensiero di aver preso la decisione corretta. Ci sono delle cose che dobbiamo mettere a posto e stanno lavorando gli avvocati, spero si possa arrivare il prima possibile alla migliore soluzione per tutte e due le parti”.
– foto xb8/Italpress –
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