Da domenica 3 settembre, nella palestra Comunale di Via Grandi, fa bella mostra di sé una teca in memoria del maratoneta albinetano William Govi. La vetrina contiene tantissime medaglie, scarpe e le canottiere con pettorale: oggetti e vestiario che William ha portato a casa da tutto il mondo dalle 745 maratone che ha corso. All’inaugurazione della teca, che rientrava nel programma della fiera della Fola, hanno partecipato il sindaco Nico Giberti, il suo vice, Mauro Nasi, gli assessori Daniele Menozzi e Mirella Rossi, le sorelle di William e altri membri della famiglia, oltre ad amici e parenti.

La sorella Lorella ha parlato a nome di tutta la famiglia presente ringraziando l’amministrazione visto l’impegno profuso nella scelta del materiale da inserire nella teca, l’Ufficio Sport del Comune, l’ex sindaco Vilmo Delrio, Simonazzi Arredamenti, che ha realizzato fisicamente la struttura, e il Circolo Tennis, presente con la direttrice Giulia Bizzarri.

 

CHI ERA WILLIAM GOVI

Govi, nato il 30 dicembre del 1955 e scomparso il 24 agosto del 2013, detiene il record italiano con la bellezza di 745 maratone corse. Era conosciuto da tutto il movimento podistico italiano (e non solo) per la sua sconfinata passione per la corsa. Ha disputato competizioni in ogni angolo del mondo: da Verona a Monaco, Firenze, Agrigento, dal Brasile ad Anchorage in Alaska, da Pechino a Sydney, da Adelaide a Arusha, in Tanzania. La corsa è sempre stata un pretesto per visitare luoghi nuovi e lontani su piedi che per lui erano come ali. Al compimento dei 42 anni e 195 giorni di vita, i numeri della maratona, Govi organizzò con gli amici una maratona speciale davanti alla sua casa di Albinea, in via Togliatti. La gara consisteva nel percorrere avanti e indietro lo stesso tratto di strada di 527 metri e 39 centimetri (80 volte in totale). Una scommessa ripetuta qualche anno dopo, in occasione della sua 500esima maratona. Era notissimo per il suo modo di vestire: pile australiano, orecchino d’oro a forma di Runner e cellulare appeso al collo con una fettuccia con la scritta “Pace”. E’ stato uno spirito libero e ha saputo abitare il mondo, facendosi guidare dal desiderio di conoscere e dalla passione per il podismo.

 

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