Superare l’attuale vuoto normativo e ridare alle Province quella dignità e autorevolezza istituzionale che è necessaria al loro pieno funzionamento, sia per garantire servizi efficienti per i cittadini, sia per dare attuazione alla Costituzione Italiana, che le colloca a pieno titolo tra le articolazioni dello Stato.

Con queste parole il presidente della Provincia di Modena Fabio Braglia commenta l’incontro con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a l’Aquila, nel corso dell’assemblea nazionale della Province del 10 e 11 ottobre.

Nel suo intervento, il capo dello Stato ha sottolineato che «la Costituzione richiede di essere attuata. Avete posto al centro di questa vostra Assemblea la prospettiva di “nuova Provincia”, con identità e competenze più chiare, con un ruolo propulsivo su alcuni temi e anche, ovviamente, con le conseguenti risorse e con l’autorevolezza democratica – per poterli esercitare al meglio.

Ora questa proposta è affidata al confronto avviato al Senato, dove vi sono state proposte di legge di diversi gruppi parlamentari. E vi è adesso un testo unificato all’esame della Commissione Affari costituzionali».

Per Braglia «non è più tempo di tentennamenti politici e istituzionali, ora serve uno scatto in avanti nel cammino di riforma di questo Ente, perché come ha sottolineato il Presidente Mattarella con grande determinazione, siamo difronte a sfide cruciali per il Paese e le Province sono un cardine indispensabile nel funzionamento dello Stato e del suo pieno esercizio democratico. Le Province sono nate nel 1859, prima ancora che Re Vittorio Emanuele II firmasse il decreto che sanciva la nascita del Regno d’Italia e nelle 86 province italiane ci sono 6.062 Comuni, l’82 per cento del totale».

Come emerso nel corso dell’assemblea, la Costituzione disegna un’articolazione della Repubblica tra Stato, Regioni, Province, Città metropolitane, Comuni con un impianto non gerarchico, bensì un governo multi-livello, ispirato ai principi della democrazia e della sussidiarietà e dove le fondamenta poggiano sull’uguaglianza nelle libertà, nei diritti, nei servizi essenziali, nelle opportunità per i cittadini, qualunque sia il territorio in cui vivono.

 

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