Simone Siliani, il sindaco Muzzarelli, Claudia Vago, Valerio Zanni

“FestiValori” il festival dedicato alla finanza etica e all’economia sostenibile torna a Modena da venerdì 20 a domenica 22 ottobre con “Cose di questo mondo”: tre giorni di dibattiti, tavole rotonde, workshop, pranzi e mostre dedicati alla finanza etica, tra legalità, mobilità sostenibile e comunità energetiche, economia di pace e commercio equo e solidale, donne e finanza, educazione finanziaria.

Giunto alla sua seconda edizione, il festival organizzato da Valori.it, testata giornalistica online di Fondazione Finanza Etica, propone un ricco calendario di appuntamenti per approfondire l’impatto della pandemia sul terzo settore, il ruolo dell’economia circolare, il ruolo delle istituzioni per contrastare le infiltrazioni del crimine organizzato nell’economia. Si parlerà anche di educazione finanziaria e parità di genere e di mobilità sostenibile e comunità energetiche. Spazio sarà dato alla “musica per il cambiamento” e alla cucina sostenibile con il progetto pilota “Valori in tavola”. Il programma di “Festivalori”, promosso insieme a Banca Etica, Etica Sgr, Fondazione di Modena, Bper Banca, Coopfond, Assimoco e Cpl Concordia, con il patrocinio del Comune di Modena, è stato illustrato questa mattina, giovedì 12 ottobre, con una conferenza stampa a Palazzo comunale alla quale hanno partecipato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli; Valerio Zanni di Fondazione di Modena; Simone Siliani, direttore di Fondazione Finanza etica; Claudia Vago, direttrice del Festival.

Il sindaco Muzzarelli, ricordando un legame con la città che si consolida, ha sottolineato che “parlare di finanza etica significa parlare di equità, giustizia sociale e internazionale, di utilizzo corretto delle risorse a disposizione delle istituzioni bancarie, e per loro tramite dei cittadini. Poter accedere al denaro con condizioni eque è infatti uno degli strumenti con cui si può combattere le disuguaglianze economiche e assicurare più opportunità e condizioni di parità tra i cittadini. Modena – ha aggiunto – Modena viene da un mese di festival che hanno trattato temi diversi, dalla filosofia al giornalismo all’innovazione, ma che hanno in comune il fatto di muovere idee e promuovere dibattiti, confronti e riflessioni. Questa è una caratteristica fondamentale della nostra città, e Festivalori proseguirà la tradizione garantendo altri giorni di partecipazione, confronto democratico, riflessione collettiva”.
Il festival arriva in un momento politico e sociale complesso; sulla necessità di una riflessione ampia sul tempo che stiamo vivendo e sulle intersezioni tra finanza e attualità, è intervenuto Simone Siliani, direttore di Fondazione Finanza Etica: “Con la seconda edizione di FestiValori siamo chiamati a consolidare il successo dello scorso anno, offrendo al territorio modenese che ci ha accolti, alle realtà economiche e sociali del suo territorio e al pubblico, uno spaccato articolato della concreta alternativa finanziaria costituita dalla finanza etica. Abbiamo affrontato questa sfida consapevoli del tempo difficile in cui viviamo (guerre ai confini d’Europa, crisi finanziaria, difficoltà economica delle famiglie), ma anche del contributo specifico che la finanza può dare a un mondo più giusto e sostenibile”.
Per Fondazione di Modena, Valerio Zanni, ha evidenziato il valore divulgativo del festival: “La domanda di una finanza che tenga conto non solo del rendimento economico degli investimenti, ma anche dell’impatto sociale e ambientale delle decisioni finanziarie, è in continua crescita e seguita a evolversi per rispondere alle crescenti preoccupazioni riguardo alle pressanti questioni sociali e ambientali. Eventi divulgativi sulla finanza etica come questo sono uno strumento prezioso per informare, coinvolgere e promuovere la consapevolezza nella comunità. Contribuiscono a creare una società non solo finanziariamente più responsabile e sostenibile”.
“Vogliamo offrire al pubblico molte e diverse occasioni di riflessione (dalle basi per un’economia della pace al finanziamento dei progetti sui beni confiscati alle mafie, dai possibili diversi modelli economici all’educazione finanziaria come fattore di inclusione) – ha detto Claudia Vago, direttrice di FestiValori – Ma non vogliamo correre il rischio dell’autoreferenzialità. La finanza etica si confronta e dialoga con attori finanziari più tradizionali su temi importanti come il ruolo delle donne nella finanza e il ruolo sociale delle banche: sappiamo infatti che c’è la finanza dietro ogni scelta individuale o collettiva che facciamo (dalle nostre scelte alimentari a quelle di mobilità) e che a valle di ogni scelta finanziaria ci sono effetti sociali e ambientali che devono essere considerati, al pari degli effetti economici. È questa la caratteristica fondamentale della finanza etica, alla quale restiamo felicemente vincolati”.

 

DALLA LEGALITÀ ALL’EDUCAZIONE FINANZIARIA

L’impatto della pandemia sul terzo settore è l’oggetto dell’incontro che venerdì 20 ottobre apre la seconda edizione di “Festivalori”, alle 10, allo Spazio F, a cura di Banca Etica che propone anche un secondo incontro, domenica 22 ottobre, alle 9.30, al cortile del Leccio, dedicato all’economia circolare.

Una corretta informazione sul clima è il tema del corso di aggiornamento per giornalisti che si svolge venerdì 20 ottobre alle ore 14,30 (per info stampa@valori.it) con Andrea Barolini, direttore di Valori.it, Simone Siliani, direttore di Fondazione Finanza Etica, e Claudia Vago, project manager di Valori.it.

In collaborazione con Wikimedia Italia, si terrà venerdì 20, alle 17,30 allo SpazioF, un workshop per imparare i principi alla base di Wikipedia e scoprire il progetto di Valori.it Eticapedia. Il difficile equilibrio tra pensiero critico e mainstream nel dibattito sulla finanza etica sarà invece al centro di un incontro, sempre venerdì 20, alle 16,30 presso lo SpazioF, con Anna Lo Prete, professoressa di Economia politica all’Università di Torino, e Giovanna Boggio Robutti, direttrice generale di FEduF, la Fondazione per l’Educazione finanziaria e al risparmio costituita su iniziativa dell’Associazione Bancaria Italiana.

L’ex magistrato Pietro Grasso, il magistrato Giuseppe Lombardo e Giacinto Palladino, cda di Banca Etica e Etica Sgr, si confronteranno, sabato 21 ottobre alle 10,30, al teatro San Carlo, su cosa possono fare le istituzioni e i regolatori per contrastare il crimine organizzato. E di terre libere dalle mafie, in particolare di come migliorare le procedure di confisca, discuteranno, alle 11,30 sempre al Teatro San Carlo, Tatiana Giannone, responsabile beni confiscati per Libera, Valentina Fiore, del consorzio Libera Terra Mediterraneo, e Stefania Pellegrini, direttrice del Master Pio La Torre sui beni confiscati dell’Università di Bologna.

La parità di genere nel mondo della finanza sarà invece il tema dell’incontro, sabato 21 alle 15 al teatro San Carlo, tra Anna Fasano, presidente di Banca Etica, e Flavia Mazzarella, presidente di Bper Banca, mentre sulla trasformazione, ed eventualmente la sostituzione, del modello capitalista, si interrogheranno, alle 16, gli economisti Fabrizio Barca, già dirigente di ricerca in Banca d’Italia e capo dipartimento della politica pubblica nel ministero Economia e Finanze, presidente del Comitato Ocse politiche territoriali, ministro per la Coesione territoriale nel Governo Monti e docente in diverse università, e Clara Mattei, docente della New School for Social Research di New York.

Domenica 22 ottobre a partire dalle 10, al Teatro San Carlo saranno dedicati al tema dei trasporti, della mobilità sostenibile e di come realizzarla lo speech di Matteo Colleoni, Università Milano Bicocca, e l’incontro tra Samuele Lodi, Fiom Cgil, Andrea Boraschi, direttore dell’ufficio italiano di Transport&Environment, e Francesco Zirpoli, direttore di Cami e docente dell’Università Ca’ Foscari. Infine, come diffondere la buona pratica delle comunità energetiche e come renderne strutturale l’impatto? Ne parleranno, alle 12, Alessandra Filippi, assessora all’Ambiente del Comune di Modena, Rossella Muroni, ecologista, sociologa ed esperta di sostenibilità ambientale, e Chiara Pederzini, responsabile innovazione e sostenibilità di Legacoop Estense e consigliere di Cpl Concordia.

Nel contesto del festival, avrà inoltre luogo il contest musicale Eticanto. Canzoni di questo mondo. L’iniziativa è promossa da Fondazione Finanza Etica, Valori.it, Git (Gruppo di Iniziativa Territoriale) dei soci di Banca Popolare Etica di Modena e provincia e dal Circolo Arci Vibra e vuole dare spazio a un nuovo modo di fare “canzone impegnata” sui temi dell’etica e della sostenibilità. La premiazione sarà sabato 21 ottobre a partire dalle 21 al Circolo ArciVibra.

 

CUCINA SOSTENIBILE CON IL MENÙ CLIMATICO

“Festivalori” porta nei ristoranti modenesi il “menù climatico”: per tutto il mese di ottobre oltre 15 ristoranti di Modena e provincia offriranno una scelta di piatti ispirati ai principi della sostenibilità e dell’economia circolare.

Da sempre, infatti, Modena si distingue per una cucina figlia di un mondo contadino che è stato capace di elaborare una grande gastronomia basata sull’ingegnosa valorizzazione degli ingredienti più poveri e sul recupero degli avanzi. Il progetto, sviluppato da Circolo della ciambella e Slow food Modena, coinvolge i ristoranti del territorio nell’inserire e valorizzare nel proprio menù piatti realizzati avendo a cuore la sostenibilità del cibo, sia sotto il profilo ambientale che economico e sociale. E, allo stesso tempo, attingendo e rilanciando la tradizione gastronomica modenese. Un progetto pilota che punta a sperimentare la proposta nell’ottica di rilanciarla successivamente e darle continuità nel tempo su tutto il territorio nazionale.

Con “Valori in tavola” si invitano quindi i ristoratori a individuare e inserire nel menù piatti sostenibili per ogni portata, servendoli insieme a una presentazione che racconti agli ospiti i retroscena, la storia e le specificità, per rendere ancora più consapevole l’esperienza culinaria che si apprestano a fare. Un cibo che sia buono, sano, pulito e giusto per tutti: “Valori in tavola” intende stimolare una cucina salutare, rispettosa dell’ambiente ed equa, senza mai tralasciare il gusto.

Per la realizzazione del “Menù climatico”, si è aperta così la ricerca sull’uso di ingredienti come legumi, verdura e frutta di stagione, ma anche erbe, funghi e prodotti della raccolta spontanea. Al centro, il chilometro zero e la cucina di recupero, ma anche l’inclusività, andando a privilegiare piatti adatti a tutte le esigenze alimentari (dalla celiachia al diabete, dall’intolleranza al lattosio al veganesimo).

La sostenibilità passa anche dalle bevande: non saranno infatti lasciati al caso fattori come la distanza percorsa dall’acqua durante il trasporto. La filiera alimentare è tra le più impattanti dal punto di vista delle emissioni, dell’inquinamento, dello sfruttamento eccessivo di risorse e della perdita di biodiversità. Ma questo scenario può cambiare di segno grazie alle nostre scelte, come diete più equilibrate, riduzione degli sprechi e limitazione delle attività a più alto impatto, quali pesca e allevamenti intensivi.

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