I Carabinieri della Stazione Bologna Indipendenza hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare personale del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, nei confronti di un 51enne bolognese, operaio, indagato per atti persecutori. Il provvedimento, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta della Procura della Repubblica di Bologna, nasce dalla querela di una 55enne italiana che a ottobre si era rivolta ai Carabinieri di via Galliera per denunciare l’odierno indagato con cui aveva avuto una relazione sentimentale terminata a febbraio 2023.

L’uomo incapace di accettare la fine del rapporto, aveva iniziato a tormentare la donna, prima inviandole numerosi messaggi ed e-mail, poi pedinandola al punto da costringerla a cambiare le abitudini di vita e a chiedere ai suoi amici di accompagnarla nel tragitto casa-lavoro per evitare di imbattersi da sola nell’indagato. Nonostante tutte le precauzioni, la sera del 6 ottobre 2023, la donna si è accorta che l’ex compagno si era appostato nelle vicinanze. Spaventata dall’uomo, la 55enne è salita di corsa per le scale, si è chiusa a chiave in casa e ha telefonato al 112.

All’arrivo dei Carabinieri, il 51enne è stato trovato sul pianerottolo condominiale che aveva raggiunto inseguendo la donna, non riuscendo però a entrare in casa. Stremata dalla situazione, la 55enne si è sfogata con i Carabinieri dicendo: “…sono stanca di questa situazione, voglio essere libera come tutte le donne, mi sento un uccellino in gabbia…”. Anche il Giudice per le Indagini Preliminari ha riportato la citazione della donna nell’ordinanza applicativa di misure cautelari, spiegando lo stato di ansia e di paura generato nella persona offesa che, usando quelle parole: “…mi sento un uccellino in gabbia…” ha esplicitamente affermato di nutrire timore per la propria incolumità.

 

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