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Favorire la partecipazione dei cittadini alle scelte amministrative e sociali che riguardano la comunità, valorizzandone iniziative e progetti in ambito sociale, ricreativo, ambientale, sportivo e culturale. Sono i principali obiettivi del nuovo Regolamento comunale della partecipazione territoriale, cioè lo strumento che regola e definisce l’attività dei quattro Quartieri di Modena (Q1 – Centro storico; Q2 – Crocetta, San Lazzaro, Modena est; Q3 – Buon Pastore, Sant’Agnese, San Damaso; Q4 – San Faustino, Madonnina, Quattro Ville).

Il documento, che entrerà in vigore nella prossima legislatura 2024-2029, sostituisce il precedente Regolamento di prima attuazione che risale al 2014; la delibera che aggiorna lo strumento, presentata dall’assessora ai Quartieri Carmen Sagliano nella seduta di giovedì 23 novembre del Consiglio comunale, è stata approvata col voto dei gruppi di maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Modena civica ed Europa verde – Verdi) e del Movimento 5 stelle. Presenti e non votanti Lega Modena, Fratelli d’Italia e il consigliere Cugusi di Sinistra per Modena; assenti Gruppo indipendente per Modena, Alternativa popolare, Modena sociale e Forza Italia.
Il percorso verso il nuovo Regolamento ha caratterizzato l’intera consiliatura; risale al settembre 2019, infatti, un ordine del giorno dei gruppi di maggioranza che, sostenendo il ruolo dei Quartieri “come luogo cardine della democrazia diretta e partecipata”, invitava a sviluppare una revisione del documento anche per qualificare meglio l’attività dei Quartieri e coinvolgere maggiormente la comunità nelle attività delle assemblee territoriali.
Oltre all’assessorato ai Quartieri, il principale contesto in cui il documento si è evoluto è la commissione Affari istituzionali, presieduta dal consigliere Stefano Manicardi, dove è stata fatta sintesi, anche dal punto di vista politico, tra i diversi contributi espressi dalle formazioni rappresentate in Consiglio comunale e dalla comunità. Il testo approvato introduce nuovi elementi di partecipazione come, per esempio, la possibilità di istituire commissioni territoriali e intensifica i rapporti con la Giunta e col Consiglio, prevedendo incontri di aggiornamento e confronto; aumentano anche gli articoli, da 17 a 24, suddivisi in quattro titoli (“Disposizioni generali”, “Modalità di attuazione della partecipazione territoriale”, “Organi del Quartiere” e “Modalità di funzionamento del Consiglio di Quartiere”).
“Durante l’iter di revisione del Regolamento – ha spiegato l’assessora Sagliano in aula – un punto fermo è stato rappresentato, comunque, dalla volontà di continuare a investire sulla partecipazione e sulla istituzione di ‘prossimità democratica’ rappresentata dai Quartieri, in supporto e in aiuto all’Amministrazione e al Consiglio comunale stesso. Il documento, comunque, non è un ‘traguardo’ bensì un nuovo punto di partenza. La decisione del Consiglio implica azioni da fare e novità da introdurre; elementi che interessano, evidentemente, anche la macchina comunale e i relativi aspetti organizzativi ed economici. Questa consiliatura lascia, infatti, un’importante eredità che l’Amministrazione comunale dovrà definire, tenendo conto di tutte le difficoltà contingenti che gli Enti locali hanno oggi in Italia. Insomma, una nuova sfida da portare avanti per Modena”.

PIÙ INCONTRI SUL TERRITORIO E CON LA GIUNTA

Gli assessori, almeno una volta all’anno, devono informare i quattro Consigli di Quartiere sulla programmazione riguardante le proprie deleghe. Inoltre, le assemblee territoriali devono essere coinvolte nei percorsi che riguardano i principali atti dell’Amministrazione comunale come il Bilancio, il programma triennale delle opere pubbliche e ogni atto rilevante di indirizzo o programmazione che interessa il territorio del quartiere stesso, riservandosi la possibilità di esprimere pareri formali che dovranno essere tenuti, poi, in considerazione dalla Giunta e dal Consiglio comunale. Sono alcuni degli elementi di novità del nuovo Regolamento di prima attuazione della partecipazione territoriale del Comune di Modena.

Nei rapporti con l’Amministrazione, la maggiore partecipazione si deve concretizzare anche attraverso una seduta annuale del Consiglio comunale il cui ordine del giorno è concordato con i presidenti dei Quartieri; con almeno una seduta annuale di ciascun Consiglio di quartiere che vedrà la partecipazione della Giunta per un confronto sulle politiche in programma; con incontri formativi e informativi per le assemblee territoriali di carattere amministrativo.

I Consigli di quartiere, inoltre, possono proporre ed elaborare progetti annuali su temi che riguardano la rigenerazione urbana, la promozione del miglioramento ambientale e climatico e progetti di mobilità sostenibile, coesione sociale e gestione di beni pubblici anche attraverso i patti di collaborazione, su cui il Comune deve esprimersi entro 60 giorni.

I consigli territoriali possono promuovere pure iniziative, progetti e interventi che coinvolgano cittadini, associazioni ed enti del terzo settore e altre realtà del territorio e su progetti, iniziative e avvisi pubblici riferiti al proprio territorio; inoltre, su mandato della Giunta possono favorire il dialogo e il coinvolgimento di cittadini, associazioni, enti del terzo settore e altre realtà del territorio. E all’interno di ciascun Quartiere è istituito l’Osservatorio di quartiere per le sicurezze e la qualità del vivere, composto dai consiglieri di quartiere e dal presidente, che lo presiede; sono previsti almeno due incontri annuali con associazioni, istituzioni, cittadini e altri soggetti interessati per discutere delle segnalazioni provenienti dal territorio di pertinenza e per elaborare possibili proposte.

Venendo ai rapporti con i cittadini, il nuovo Regolamento introduce un potenziamento delle assemblee territoriali, sottolineando il valore di questi strumenti di ascolto, informazione e consultazione dei cittadini e delle realtà sociali sui problemi di interesse della comunità. Gli incontri devono avere frequenza di almeno una volta all’anno per ogni rione (eventualmente anche accorpando più zone rionali all’interno del territorio del quartiere) e lo spunto per convocarli può arrivare anche da cittadini e realtà del territorio. Sempre nell’ottica della maggiore partecipazione, poi, viene rafforzata la possibilità di istituire, all’interno dei Consigli di Quartiere, commissioni tematiche e per singolo territorio, pure temporanee, aperte alla partecipazione dei residenti o alle realtà locali, per l’esame e l’approfondimento di specifici temi o per la costruzione di progetti partecipati relativi a opere o interventi di valore, con l’obiettivo di formulare proposte all’Amministrazione.

Ancora, sul fronte della modalità di espletamento della promozione e sostegno delle forme associative e istituzioni scolastiche del territorio, i percorsi di sostegno alle proposte presentate dai cittadini sono stati valorizzati e il numero potenziale di richieste annuali è aumentato ad almeno due.

Tra le altre novità, cambia la modalità di individuazione dei consiglieri di Quartiere. Fermo restando che i nominativi vengono deliberati dal Consiglio comunale su designazione dei gruppi consiliari e in proporzione ai risultati elettorali riportati in ciascun quartiere dalle liste rappresentate nell’Assemblea, dal 2024 i gruppi, per individuare i rispettivi componenti nei Consigli di quartiere, scelgono all’interno di un apposito Albo aperto e pubblico, istituito con delibera approvata dal Consiglio comunale e che prevede anche le modalità di iscrizione e gestione; possono iscriversi all’elenco tutti i residenti a Modena almeno 16enni. Inoltre, per favorire la partecipazione alle scelte riguardanti il territorio del quartiere, al Consiglio di quartiere partecipano come “invitati permanenti” con diritto di parola, di proposta e senza diritto di voto, anche un cittadino e una cittadina iscritti all’Albo dei quartieri nominati per sorteggio tra gli iscritti dell’elenco stesso a rotazione annuale.

Infine, per quanto riguarda il ruolo di presidente del Consiglio di Quartiere, ora questa figura, oltre a poter nominare un “vice” e delegare la gestione delle commissioni di Quartiere agli altri consiglieri, è anche invitata in maniera permanente alle sedute del Consiglio comunale e delle commissioni consiliari, con diritto di parola.

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