Nella giornata di oggi un cittadino maliano di 26 anni è stato accompagnato al C.P.R. di Gradisca d’Isonzo ai fini della successiva espulsione dal territorio nazionale. Il suo nome era già noto alle Autorità in quanto è coinvolto in numerosi procedimenti giudiziari per diversi reati, tra cui detenzione e spaccio di sostanza stupefacente, resistenza a pubblico ufficiale, stalking e violenza sessuale.

Per quest’ultimo reato è stato nel 2020 arrestato in flagranza e successivamente condannato in via definitiva alla pena di 2 anni e 10 mesi di reclusione.

La sua vicenda si intreccia con un iter complesso di richieste di asilo. Gli operatori nel corso dell’istruttoria dell’ennesima istanza di protezione internazionale hanno accertato che si trattava di un soggetto gravato da numerose pregresse condanne; a suo carico risulta essere stata altresì recentemente emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Modena la misura di sicurezza dell’espulsione dal territorio nazionale.

Considerata la pericolosità sociale del richiedente, è stato disposto il suo trattenimento presso il Centro di Permanenza per il Rimpatrio (C.P.R.) di Gradisca d’Isonzo, al quale è stato accompagnato nella mattinata odierna.

Prima di essere tradotto nelle camere di sicurezza nella giornata di ieri, il soggetto è stato sottoposto a perquisizione personale, che portava al rinvenimento di cocaina e hashish.

Dal 1 gennaio 2023, spiega la Questura di Bologna, sono state eseguite 450 espulsioni, di cui 157 con accompagnamento ai C.P.R. e 39 con accompagnamento diretto alla Frontiera. Nelle ultime due settimane, l’80% di coloro che sono stati trattenuti o accompagnati presentava un pregresso penale per reati contro la persona, tra cui alcuni casi di violenza sessuale o maltrattamenti in famiglia.

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