“Nell’attuale situazione di emergenza la sospensione temporanea di alcune corse sul servizio urbano di Modena è una misura spiacevole ma purtroppo necessaria, stante la crescente indisponibilità di un adeguato numero di autisti e la conseguente impossibilità di garantire la totalità delle corse normalmente previste. E’ pur vero che la percentuale di corse sospese sul totale del servizio effettuato è minima, ma siamo comunque dispiaciuti degli eventuali disagi che ciò comporterà agli utenti. Al contempo, riteniamo sia più corretto e meno impattante rimodulare il servizio e permettere così ai cittadini di programmare con maggiore chiarezza ed attendibilità i propri spostamenti. Per parte nostra garantiamo che ogni componente aziendale è impegnata per affrontare e risolvere questa situazione emergenziale. A tal proposito, colgo l’occasione per porgere un doveroso ringraziamento al nostro personale, che con grande senso di responsabilità si sta prodigando per coprire le esigenze del servizio con turni di lavoro straordinario”.

Alberto Cirelli, Presidente di SETA, commenta così l’attuale momento dell’azienda di trasporto pubblico locale che, dopo aver avviato un consistente piano di investimenti (oltre 43 milioni di euro nel periodo 2023-2026), grazie al quale la flotta urbana di Modena verrà rinnovata quasi integralmente e saranno introdotte innovazioni altamente tecnologiche quali l’idrogeno ed il full electric, si trova ora costretta a dover fronteggiare un contesto di forte criticità sul versante delle risorse umane.

“Nel settore del trasporto pubblico – sottolinea Cirelli – la carenza di personale viaggiante è un problema ormai strutturale e non certo estemporaneo, che riguarda tutte le aziende del Nord Italia, dove pesano criticità di carattere locale quali il costo della vita sempre crescente e la difficoltà nel reperire alloggi ad un costo compatibile con il livello degli stipendi. Già da diversi anni le aziende come SETA riscontrano crescenti difficoltà nel reperire e fidelizzare conducenti di autobus: la professione non è più attrattiva come un tempo (in particolare per le nuove generazioni) ed il fisiologico turn-over ha assunto ritmi e dimensioni sensibilmente più marcati”.

A ciò si aggiunge un complessivo mutamento sociale, che induce a preferire impieghi che consentono un ampio spazio di tempo extra-lavorativo durante la settimana e libertà nel fruire dei giorni di sabato e festivi; caratteristiche che difficilmente il trasporto pubblico può offrire. Va inoltre considerato che i limiti anagrafici posti per il conseguimento della patente professionale (almeno 24 anni) ed il suo costo elevato (oltre 3-3.500 euro) costituiscono ulteriori difficoltà che scoraggiano i giovani a candidarsi per queste posizioni lavorative. La situazione, quindi, è fortemente critica, come testimoniato dai tanti casi di aziende costrette a ridurre sensibilmente il servizio: solo per citare i più recenti, ciò è avvenuto e sta avvenendo a Milano, Torino, Verona, Lodi, Belluno, Monza, Pavia. In Romagna, dal mese di settembre l’azienda Start sopprime giornalmente decine di corse.

“Va inoltre considerato – rimarca il Presidente di SETA – che, negli ultimi anni, la forte crescita registrata nel comparto del trasporto merci e della logistica sta originando un sensibile aumento della richiesta di autisti in possesso di qualifiche professionali comparabili a quelle di chi opera nelle aziende di trasporto pubblico. Fino ad ottobre è stato possibile gestire la situazione senza particolari disagi per l’utenza, incrementando la retribuzione del lavoro straordinario del personale viaggiante, nonché organizzando il lavoro in gruppi di rotazione speciali, caratterizzati da incentivi economici e/o qualitativi. Nel corso del mese di novembre, però, abbiamo assistito ad un progressivo e fisiologico incremento delle assenze del personale viaggiante dovuto anche all’avvento delle malattie stagionali, con conseguente riduzione della disponibilità nell’effettuazione delle prestazioni straordinarie. Inoltre, SETA sta coprendo anche i turni che (per i medesimi motivi) diversi subaffidatari delle linee extraurbane non riescono ad effettuare, il che sta comportando ulteriori sforzi straordinari per garantire la regolarità del servizio sulle tratte provinciali”.

Le aziende di trasporto pubblico, purtroppo, dispongono di risorse economiche e margini di intervento molto limitati per far fronte a questa situazione. SETA, tuttavia, non è rimasta immobile e si è attivata con diverse azioni. La prima iniziativa strategica consiste nel fidelizzare gli attuali dipendenti, garantendo loro un salario aziendale aggiuntivo, un premio di produzione ed un’ampia dotazione di servizi di welfare. Si è poi cercato di agevolare l’ingresso di nuovi autisti, garantendo ai nuovi assunti un contratto di lavoro a tempo indeterminato e fornendo a chi proviene da fuori regione un alloggio temporaneo.  Inoltre, è stata avviata una ‘scuola di formazione’ per aspiranti autisti (sono già circa 20 i conducenti abilitati e che entro breve entreranno in servizio), ai quali SETA garantisce la copertura integrale dei costi connessi all’acquisizione della patente D e delle abilitazioni professionali necessarie.

Stante la scarsità di candidature da parte di lavoratori italiani, SETA ha anche preso contatto con associazioni ed istituzioni che si occupano dell’inserimento lavorativo di cittadini stranieri per intraprendere percorsi di coinvolgimento di immigrati già presenti sul territorio, nonché per valutare la possibilità (data dal D.P.C.M. 27-09-23) di assumere lavoratori presso il loro paese d’origine nell’ambito della programmazione dei flussi di ingresso dei lavoratori non comunitari.

In conclusione, il Presidente Alberto Cirelli ribadisce che “Ogni possibilità è stata valutata ed ogni azione concreta verrà attuata per soddisfare le nostre principali priorità: garantire agli utenti un adeguato livello qualitativo del servizio a noi affidato; tutelare e migliorare il contesto lavorativo del nostro personale. A tal proposito, assicuro che così come SETA sta investendo risorse ed energie per rinnovare il parco mezzi e le infrastrutture tecnologiche, analoga attenzione verrà dedicata anche sul versante delle risorse umane”.

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