Lavori che terminano, per linee ferroviarie sempre più sicure, puntuali e veloci. È bastato poco più di un anno (il cantiere ha aperto lo scorso luglio) per completare il nuovo sovrappasso ferroviario lungo la strada Pedemontana che permetterà dal 10 dicembre la riattivazione del servizio passeggeri sull’intera linea Modena-Sassuolo.

L’opera, dal valore complessivo di 14,4 milioni di euro – di cui 9,6 milioni finanziati con i Fondi sviluppo e coesione 2021-2027 e 4,8 milioni di risorse regionali -, ha comportato anche la definitiva soppressione del passaggio a livello n. 28 di via della Circonvallazione a Sassuolo.

Con due benefici per i cittadini. Il primo relativo al traffico: con la realizzazione della sopraelevata di 410 metri di lunghezza in un nodo strategico per il trasporto delle merci e la viabilità tra Sassuolo e Fiorano e tra Casalgrande e Castellarano, sarà superata la strozzatura dovuta alla riduzione a una corsia della strada Pedemontana in concomitanza del passaggio a livello. Il secondo riguarda la sicurezza: con la soppressione del passaggio a livello si potranno evitare molti incidenti, solo lo scorso anno se ne sono verificati 25 con invasione di veicoli stradali sui binari.

Questa mattina, il taglio del nastro alla presenza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dell’assessore regionale alla Mobilità, trasporti e infrastrutture, Andrea Corsini, del sindaco di Sassuolo, Gian Francesco Menani, del presidente della Provincia di Modena, Fabio Braglia e del consigliere di Confindustria Ceramica, Vittorio Borelli.

“Un cantiere chiuso nei tempi programmati e un’opera moderna realizzata in modo sostenibile che, oltre a migliorare la sicurezza e la vita quotidiana dei cittadini, potrà servire meglio il distretto ceramico di Sassuolo, asset economico strategico del modenese- affermano il presidente Bonaccini e l’assessore Corsini all’incontro nella sede di Confindustria Ceramica.

“L’infrastruttura si inserisce nell’ampio quadro di interventi, per un valore di circa 325 milioni di euro, che stiamo realizzando per rendere le nostre linee ferroviarie sempre più competitive- proseguono presidente e assessore-. A partire dalla cura del ferro, avviata già nella scorsa legislatura, che oggi ci permette di avere il parco rotabile più giovane d’Europa. E che insieme ai tre assi portanti della nostra programmazione sulla mobilità, sicurezza, transizione ecologica e ricucitura urbana, ci porteranno ad avere servizi migliori per chi viaggia e città più vivibili”.

L’opera

L’opera ha un’estensione complessiva di 980 m e prevede come il rialzo della sede ferroviaria rispetto al tracciato originario mediante un viadotto di 411 m.
Si tratta di un progetto unico a livello di rete ferroviaria nazionale. Il ponte integrale senza presenza di appoggi e giunti che genera una sensibile riduzione degli oneri di manutenzione da parte del gestore ferroviario. Nella stessa direzione va la scelta di un sedime ferroviario con sistema innovativo “Ballastless”, ovvero senza massicciata ferroviaria, ma caratterizzato invece da un binario su piastre prefabbricate in cemento armato. Il progetto ha inoltre previsto il rinnovo del fascio di reti tecnologiche parallele alla ferrovia (acquedotto, reti elettriche), oltre che nuove predisposizioni. A questo si aggiunge la riqualificazione della fermata Quattroponti, con la sostituzione della pavimentazione di banchina, la messa a norma della linea di arresto, il miglioramento dell’accessibilità per le utenze deboli e l’inserimento dei percorsi tattili per ipovedenti.

I lavori sono iniziati nel luglio 2022, nel frattempo è stato interrotto il servizio ferroviario, sulla tratta da Formigine a Sassuolo Terminal, e istituito un servizio autobus sostituivo, mentre non è stata mai interrotta la circolazione dei veicoli (con la sola esclusione di 1 notte su 15 mesi di cantiere).

Il servizio passeggeri sull’intera linea ferroviaria Modena-Sassuolo ripartirà con il cambio dell’orario invernale del 10 dicembre 2023.

Il ruolo di stazione appaltante e soggetto attuatore dell’intervento è stato svolto da FER Srl, in qualità di gestore della infrastruttura della linea di proprietà della Regione Emilia-Romagna. FER, ha pertanto curato tutte le fasi di realizzazione dell’opera a partire dalla progettazione, all’esecuzione dell’appalto, le verifiche e i collaudi.

Le dichiarazioni

“Si tratta di un’opera importantissima per la viabilità e l’inquinamento dell’intero distretto ceramico, realizzata in tempi rapidissimi e senza disagi per chi quotidianamente circola sulla Pedemontana- afferma il sindaco di Sassuolo, Francesco Menani -. Ringrazio Regione e Fer che hanno accettato tutte le nostre richieste volte a mitigare l’impatto dei lavori, consentendo sempre la circolazione pur riuscendo nell’intento di eliminare uno dei passaggi a livello più pericolosi d’Italia”.

“Si tratta di un’opera fondamentale per l’intero bacino pedemontano commenta Fabio Braglia Presidente della Provincia di Modena-, perché contribuirà ad alleggerire il distretto ceramico e il flusso viario della strada fondovalle Secchia (la sp486r), con benefici per intere comunità”. “Rendere maggiormente agevoli i collegamenti tra i centri urbani e distrettuali- conclude- significa migliorare la qualità della vita delle persone e delle realtà produttive, con un territorio in grado di accogliere e vincere le sfide del domani”.

“La realizzazione di questa infrastruttura mostra che è possibile intervenire con celerità e competenza per risolvere le criticità e le insufficienze logistiche del nostro territorio – riferisce Vittorio Borelli, consigliere e past president di Confindustria Ceramica-. Auspico che altre anacronistiche situazioni possano trovate rapidamente soluzione. Tra queste naturalmente il collegamento tra il distretto e la rete autostradale con le sue numerose opere accessorie, molto rilevanti per il territorio delle due Province e non solo per il distretto”. “Sarebbe poi importante- conclude- vedere presto FER impegnata nella realizzazione del collegamento ferroviario tra gli scali di Dinazzano e Marzaglia; una linea dedicata al trasporto di merci e materie prime, già pianificato dalla Regione, che razionalizzerebbe la fruizione degli scali ferroviari a servizio del distretto potenziando il ruolo che lo scalo di Dinazzano già oggi svolge”.

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