Come funziona un supercomputer? Quanto sono affidabili le app per le previsioni meteo? Ma anche, che lavoro può fare chi a scuola studia materie scientifiche? Come si diventa scienziati? È quanto è difficile farlo?
Sono tante le domande che ieri mattina 120 studentesse e studenti del Liceo Copernico di Bologna hanno rivolto al dottor Andrea Montani, analista previsionale nel settore meteorologico del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine, ospite per un giorno dell’istituto scientifico per raccontare ai ragazzi come funziona il Data Centre dell’ECMWF. Un supercervellone da un milione di miliardi di operazioni al secondo, in grado di ‘assimilare’ ogni giorno oltre 800 milioni di dati in arrivo da aerei, satelliti, boe marine, navi, palloni sonda e sensori di vario tipo per fornire accurate previsioni meteo globali a medio termine. Un gioiello della scienza che dal 2022 – grazie anche all’impegno della Regione Emilia-Romagna – ha trovato casa al Tecnopolo Manifattura di Bologna.
Intelligenza artificiale, supercomputing, modelli matematici, analisi climatica. Un viaggio alla scoperta di quella che viene chiamata “la fabbrica del tempo”, proprio nel cuore della Data Valley dell’Emilia-Romagna, per spiegare agli studenti cos’è il meteo e cos’è il clima, come funziona una previsione, in che modo vengono raccolti i dati che il supercervellone poi elabora. Ma anche un approfondimento sulla scienza come professione, come opportunità di crescita e di carriera, dal punto di vista maschile e da quello femminile, ancor oggi meno rappresentato, costruito sui dubbi e sulle curiosità di una generazione che della scienza, un giorno non lontano, potrebbe fare parte in prima persona.
“Poiché l’ECMWF è operativo 24 ore su 24 non abbiamo la possibilità di far venire centinaia di studenti, così abbiamo deciso di andare noi nei territori e nelle scuole per spiegare a ragazze e ragazzi quali sono le realtà tecnologiche più rappresentative che abbiamo al Tecnopolo di Bologna e per ascoltare domande e interessi rispetto ai loro obiettivi, a ciò che vogliono fare nella vita- spiega Andrea Montani -. Quella di oggi è stata la prima iniziativa di questo tipo e c’è stato molto interesse non solo rispetto alle opportunità lavorative e alle complessità di una carriera scientifica, ma anche all’uguaglianza di genere e alla meritocrazia. Un bel confronto per parlare di scienza e del loro futuro”.
“Conoscere le attività di centri di ricerca come l’ECMWF è un’opportunità importante per gli studenti, perché da un lato mostra loro gli sbocchi lavorativi di un percorso scientifico, dall’altro perché possono vedere con i propri occhi cosa fa, a livello pratico, un ricercatore di fisica o di matematica, e cosa potrebbero quindi fare loro un giorno sulla base degli studi che stanno portando avanti- afferma Carlo Bertoni, professore di matematica, fisica e informatica del Copernico-. Sia i ragazzi, sia le ragazze: noi abbiamo un indirizzo Stem composto per il 50% da ragazze e per il 50% da ragazzi. E abbattiamo un pregiudizio: le ragazze nelle materie scientifiche sono brave quanto i maschi, basta solo fornire loro un input”.
Lo dimostra Michela, studentessa della 4V del Lice Copernico – indirizzo Stem – che da grande vuole laurearsi in matematica e diventare una ricercatrice: “Per quante poche siano le donne in questo ambito, quello scientifico è un percorso accessibile per noi e giornate come questa sono un’opportunità per avvicinarsi a questo mondo. Anzi, se le donne sono poche allora per tutte noi scegliere questo percorso è un’occasione per farci valere”.
La pensa così anche la sua compagna di classe, Giorgia, appassionata contemporaneamente di legge e di informatica, con l’ambizione di diventare analista informatica sull’intelligenza artificiale. “Per cambiare le cose bisogna impegnarsi e fare la differenza- afferma- e vedere con i propri occhi come funziona la scienza, non solo sentirne parlare, incuriosisce. È il primo passo”.
Per il momento, ciò che resta ai ragazzi che ieri mattina erano nell’Auditorium del Copernico è un quadro avvincente su una struttura, il Data Centre del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine, che oggi occupa già una cinquantina di scienziati il cui lavoro, al servizio dell’Italia e dell’Europa, è determinante per il presente e per il futuro delle comunità. In primo luogo, per la capacità di prevedere, con la maggiore accuratezza possibile, i potenziali eventi estremi e consentire ai servizi meteorologici e di emergenza nazionali di intervenire con tempestività per proteggere al meglio le persone.
“È questa la cosa che ho trovato più affascinante: un Centro che occupa scienziati da tutta Europa, che lavorano in squadra- ricorda Alessandro, aspirante ingegnere elettronico, anche lui in 4^ liceo al Copernico-. È un bel segnale, se pensiamo al futuro, la cooperazione internazionale”.