(immagine di repertorio)

Non accettando la fine della relazione sentimentale con condotte reiterate la molestava e ripetuti pedinamenti e appostamenti, tanto da cagionare alla donna un perdurante e grave stato d’ansia e di paura ingenerando in lei un fondato timore per l’incolumità propria e dei prossimi congiunti tanto da costringerla ad alterare le sue abitudini di vita in particolare ad utilizzare altra autovettura o farsi accompagnare dai familiari e conoscenti per i propri spostamenti.

Condotte persecutorie quelle compute dall’uomo nei confronti dell’ex compagna a seguito dei quali, al termine delle indagini, i carabinieri in forza alla stazione di Guastalla, a cui la donna nel corso di una sofferta deposizione ha raccontato i fatti, hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci un 27enne abitante in un comune della bassa reggiana in ordine al reato di atti persecutori. La Procura della Repubblica preso il Tribunale di Reggio Emilia, condividendo con le risultanze investigative dei Carabinieri della stazione di Guastalla ha richiesto e ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia, l’applicazione nei confronti dell’uomo della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla vittima, prescrivendogli di non avvicinarsi all’abitazione della donna e ai luoghi dalla medesima frequentati, mantenendo una distanza di 1.500 mt. prescrivendogli il divieto di comunicare con la stessa anche per interposta persona.

Provvedimento di natura cautelare che è stato eseguito dai carabinieri della stazione di Guastalla che hanno condotto le indagini. Dalle risultanze investigative è emerso come l’uomo dall’agosto di quest’anno, non accettando la fine della relazione sentimentale, poneva in essere una serie di condotte persecutorie nei confronti dell’ex tempestandola di telefonate cosi da costringerla a bloccare i contatti con lui, seguendola in auto potendone seguire gli spostamenti grazie all’installazione di un dispositivo GPS  così raggiungendola nei diversi luoghi da lei frequentati, presentandosi con frequenza quotidiana presso il luogo di lavoro della donna, avvicinandola sul posto di lavoro rivolgendole insistenti richiesti per riprendere i contatti sia telefonici che sui social, cosa che la vittima successivamente era indotta a fare nel timore di un’aggressione fisica. Gravi condotte persecutorie quelle subite dalla donna, una 20enne residente nel reggiano, che riscontrate dai militari in forza alla stazione di Guastalla hanno portato all’odierno provvedimento cautelare richiesto ed ottenuto dalla Procura reggiana. I Carabinieri della Stazione di Guastalla, ricevuta l’ordinanza applicativa della misura, vi davano esecuzione sottoponendolo al provvedimento cautelare l’uomo. Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.

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