Cento anni per la Vittoria alata, un secolo esatto da quando uno dei monumenti più iconici del centro di Correggio fu collocato nella posizione che occupa ancora oggi.
Addossato all’antico Palazzo della Ragione è collocato il Monumento ai Caduti della Prima guerra mondiale, inaugurato proprio in questi giorni nel 1923. L’opera è una pregevole creazione dello scultore Leonardo Bistolfi, uno dei maggiori esponenti del simbolismo italiano. È costituita da un piedistallo ornato di teste caprine, che rimanda all’immagine dell’altare e della vittima sacrificale. Sul piedistallo si erge una Vittoria alata nel gesto di chinarsi per raccogliere la fiaccola ardente, destinata ad illuminare il cammino dell’immortalità intrapreso dai caduti. Sulla base del monumento è leggibile la dedica “Correggio ai suoi caduti / 1915 – 1918”.
La statua è stata ricavata da un unico blocco di marmo di Carrara che spicca contro i piani di sfondo di nembro giallo di Verona, materiali lapidei di ottimo pregio che conferiscono valore al complesso dell’opera. Sui piani di sfondo è scolpito il lungo elenco delle vittime del primo conflitto mondiale, che comprende i morti in combattimento o in seguito a ferite, i morti per malattia contratta in guerra, i morti in prigionia e i dispersi in combattimento. Nel secondo dopoguerra – in occasione del decennale della Liberazione – furono ricordati qui anche i militari dispersi e caduti della Seconda Guerra Mondiale, raccolti in altre due lastre aggiunte ai lati delle prime.
L’insieme è protetto da un cancello in ferro battuto che delimita un’area rettangolare in cui sono posti due bracieri e un’anfora per fiori. La Vittoria, con le ali piegate, è avvolta in drappeggi leggeri e vorticosi che accompagnano il movimento del corpo. Con un braccio alzato, tiene saldo lo scudo rotondo, mentre s’inchina per raccogliere con la mano sinistra la torcia accesa che dovrà illuminare ai caduti il cammino dell’immortalità. In basso, sul fronte del piedistallo ornato da un festone di foglie e frutti con le estremità legate da nastri alle due teste d’ariete poste sugli angoli, compare l’iscrizione in ricordo dei caduti di Correggio.
“Nel centenario di quest’opera così importante per la comunità di Correggio – ha commentato il sindaco Fabio Testi – vogliamo condividere la nostra solidarietà per chi ha sacrificato la propria vita durante i due conflitti mondiali, esprimendo la speranza che si ponga termine ad ogni guerra e che l’umanità possa finalmente costruire un futuro di pace”.