Lo scorso 30 dicembre, gli agenti del Commissariato di P.S. di Imola hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato di un italiano 22enne per il reato di atti persecutori ex art. 612 bis c.p. Il giorno precedente l’arresto l’ex compagna dell’uomo aveva presentato una denuncia in quanto lo stesso, nonostante il provvedimento del Questore, le inviava messaggi intimidatori e minacciosi sulle varie piattaforme Social.

La donna lamentava un atteggiamento ossessivo dell’uomo, con insistenti richieste di invio della propria posizione in tempo reale, oltre a minacce di pubblicazione di materiale fotografico in suo possesso e risalente al periodo in cui i due stavano insieme.

Pronta la risposta dei poliziotti che si sono recati presso l’abitazione dell’uomo procedendo al sequestro di due telefoni cellulari, di cui uno occultato nell’armadio della camera da letto. Il giovane è risultato ammonito dal Questore nel luglio dello scorso anno, oltre ad avere vari pregiudizi di polizia per violenza privata e furto aggravato.

Considerata la gravità della situazione e il senso di paura e timore della vittima, su disposizione del Pubblico Ministero l’uomo è stato tratto in arresto in flagranza di reato e condotto presso la locale Casa Circondariale.

Sempre il 30 dicembre scorso e sempre dagli agenti del Commissariato di P.S. di Imola, è stata eseguita una misura cautelare coercitiva del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla parte offesa (nello specifico l’obbligo di mantenere la distanza di 500 mt e il divieto di comunicare con qualsiasi mezzo), nei confronti di un italiano di ventisei anni.

La vittima lamentava diversi episodi di vessazione e soprusi che la costringevano a cambiare le sue abitudini di vita in quanto viveva uno stato di ansia e di paura con ripercussioni sulla propria sfera emotiva e sociale.

I primi episodi di gelosia risalgono al 2021, quando l’uomo si presentava presso il luogo di lavoro della donna, minacciando ed aggredendo un collega della stessa accusandolo di essere il presunto amante. Poco tempo dopo lo stesso schema: questa volta la gelosia fu indirizzata ad un medico al quale la ragazza si era rivolta a seguito di un incidente stradale.

Una volta terminata la relazione, l’uomo ha messo in atto vere e proprie condotte persecutore con pedinamenti ed ossessivi tentativi di contatto che hanno portato l’Autorità Giudiziaria all’emissione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa e del divieto di mettersi in contatto con la stessa, con ordinanza che è stata notificata allo stesso alla fine della scorsa settimana.

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