Il Sindaco di Castelfranco Emilia Giovanni Gargano ha preso parte, insieme al Presidente della Regione Emila-Romagna Stefano Bonaccini e all’Assessore alla Cultura e Paesaggio Mauro Felicori, alla Cerimonia per il conferimento del Premio “Emilia-Romagna Cultura” 2023, che si è tenuta questo pomeriggio presso la sala “Guido Fanti” della Regione Emilia Romagna, con la premiazione dell’Architetto Dante Bini e della cantante lirica Raina Kabaivanska.
Per l’occasione il Sindaco Gargano ha consegnato all’Architetto Bini anche il Premio della Città di Castelfranco Emilia, rappresentato dall’ “Aes Signatum”, il riconoscimento che viene conferito dall’Amministrazione comunale a cittadini/e illustri che si sono contraddistinti per i risultati conseguiti con la loro attività. L’Aes Signatum è il lingotto con il segno del “ramo secco”, copia di un originale del VI secolo A.C. conservato nel Museo Archeologico di Castelfranco Emilia e parte di uno dei rinvenimenti archeologici principali di tutto il territorio, risalente al 1897.
“E’ un onore per me poter consegnare una copia fedele di quello che consideriamo il pezzo più prestigioso del nostro Museo Archeologico e che meglio rappresenta le radici del nostro territorio a un castelfranchese doc, che grazie al suo ingegno e alla sua arte ha saputo farsi conoscere e apprezzare in tutto il mondo. Tra i suoi brevetti di fama mondiale spiccano certamente le Binishell del 1969, semicupole realizzate sfruttando l’aria, di cui sono presenti al mondo migliaia di esemplari, tra cui due anche a Castelfranco Emilia e a San Cesario sul Panaro; il più celebre è forse la casa/cupola di Michelangelo Antonioni e Monica Vitti in Sardegna” – ha commentato il Sindaco Giovanni Gargano.
Nato a Castelfranco Emilia il 22 aprile 1932, Dante Bini occupa un ruolo di assoluto rilievo nel panorama culturale internazionale per la sua incessante attività di sperimentazione. La sua ricerca spazia dalle case di abitazione popolare alla progettazione di case temporanee per il sopraggiungere di calamità naturali, dagli edifici specialistici fino alla forma urbana, arrivando a prototipi di abitazione per stazioni satellitari. Viaggiando dagli Stati Uniti all’Unione Sovietica, fino all’Australia, Dante Bini coniuga alla visionarietà e alla sperimentazione un pragmatismo tutto “emiliano”, che lo porta a sviluppare più di un centinaio di brevetti sull’automazione di cantiere.
Dal 1981 si stabilisce negli USA, applicandosi in particolare allo sviluppo di modelli complessi per la mobilità urbana collettiva, in cui la ricerca progettuale si fonde con un nuovo concetto di ecologia dell’abitare: l’arcologia.