Proseguire nella riqualificazione urbana ed extra urbana e perseguire in maniera proattiva l’opera di abbattimento di quante più barriere ostacolino o, in certi casi impediscano, l’accesso ai trasporti e ai locali dei cittadini portatori di disabilità. E’ con questi presupposti che sono stati approvati, e hanno preso il via i lavori di realizzazione di quattro nuove piazzole d’attesa in altrettante fermate autobus. Si tratta, rispettivamente, delle fermate aMo situate presso l’Ospedale Santa Maria Bianca, la Stazione dei Treni di Cividale e i due nuovi punti/fermata istituiti sulla Circonvallazione: all’altezza della ex stazione delle corriere e presso l’ex GIL.
Un progetto del valore di 150.000€ – di cui 100.000€ finanziati da aMo (Agenzia per la Mobilità di Modena) – che nello specifico doterà suddette piazzole di una pratica tettoia antipioggia munita di sedute, ed un rialzo cementato con rampa per consentire una comoda salita e discesa dai mezzi da parte dei fruitori in carrozzina o con difficoltà a livello motorio. Le piazzole saranno inoltre dotate di percorso tattile dedicato ai non vedenti o agli ipovedenti e si sta infine valutando la possibilità di installare tabelloni luminosi pensato per rendere ancor più semplice ed immediata la fruibilità del trasporto urbano.
“Se il trasporto pubblico risulta efficiente e accessibile a tutti sarà ancor più semplice promuoverlo quale reale alternativa all’uso della vettura privata per gli spostamenti su Mirandola – commenta l’Assessore Federica Luppi – La nostra Città, e in questo caso è doveroso ringraziare aMo assieme ai tecnici e agli operatori comunali, si conferma particolarmente sensibile in materia di abbattimento delle barriere e di efficientamento dei servizi rivolti al cittadino: con questi presupposti nasce il progetto di dotare quattro delle fermate più utilizzate di aree di sosta e attesa che possano non solamente proteggere i fruitori in più possibile dagli agenti atmosferici, bensì garantire pari dignità anche agli utenti non vedenti o con difficoltà motorie. Un segno di civiltà e cura per una comunità che può ritrovarsi maggiormente unita anche attraverso questi passaggi che ritengo importanti”.