La semplificazione delle procedure di presentazione delle perizie sui danni subiti; l’ampliamento del credito di imposta, il cui volume economico oggi non è adeguato al perimetro dei danni stessi; il prolungamento della sospensione dei mutui per i Comuni coinvolti. Insieme a una richiesta che viene ribadita con forza: inserire i beni mobili fra quelli risarciti. E quindi mobili, elettrodomestici, arredi, tuttora esclusi dalle norme definite dal Governo.

Sono alcune delle richieste al Governo per accelerare sulla ripartenza post alluvione, portate dalla Giunta regionale all’interno del Patto per il Lavoro e per il Clima, riunitosi questa mattina in Regione. Ad aprire l’incontro il presidente Stefano Bonaccini, insieme alla vicepresidente con delega alla Protezione Civile, Irene Priolo. Presenti anche il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Davide Baruffi, e gli assessori Vincenzo Colla (Sviluppo economico e Lavoro) e Paolo Calvano (Bilancio). E le parti sociali, gli enti locali, le università e il mondo della scuola, le professioni e il Terzo settore, tutti riuniti nel Patto.

“A quasi un anno dalla drammatica alluvione, evento senza precedenti, non è ancora arrivato un euro di risarcimento a privati e famiglie- ha sottolineato Bonaccini-. Non stanno funzionando le pratiche per il rimborso e non certo a causa della piattaforma Sfinge, ma per alcune complicazioni relative alle norme e, conseguentemente, alle ordinanze”. Per questo la Giunta ha avanzato una prima serie di proposte puntuali per migliorare sia le prime che le seconde, e nel corso della prossima settimana raccoglierà le ulteriori proposte di associazioni economiche, organizzazioni sindacali e professionisti da presentare al Governo e al Commissario Figliuolo. “Con il Commissario il rapporto è ottimo- prosegue Bonaccini- la collaborazione con la Struttura commissariale è costante, il confronto quotidiano e insieme stiamo cercando di prestare la massima assistenza a cittadini e imprese. Per questo vogliamo condividere alcune proposte di miglioramento delle procedure, che riteniamo sarebbero di enorme aiuto a sbloccare la situazione”.

Le proposte di modifica riguardano sia la legge 100/2023 sia alcune ordinanze del Commissario. Comprendono la richiesta di ampliare l’accesso ai contributi di risarcimento includendo anche immobili danneggiati dagli effetti dell’alluvione e fino ad ora esclusi, la necessità di ampliare la portata del credito di imposta, oggi di 700 milioni di euro, a fronte di stime molto superiori, quella di assicurare le risorse per la ricostruzione pubblica che i Piani del Commissario prevederà oltre la parte del Pnrr. Inoltre, la Regione chiederà il prolungamento della sospensione dei mutui per gli Enti locali anche dopo maggio, quando scadrà lo stato di emergenza, e la modifica della norma per l’assunzione a tempo determinato dei 216 tecnici specializzati previsti per la ricostruzione: oggi il loro arrivo è rimasto in gran parte solo sulla carta, perché non sta funzionando lo scorrimento delle graduatorie e servono modalità più speditive. Infine, viene rinnovata la richiesta di inserimento dei beni mobili tra le richieste di rimborso.

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