Il 23% delle imprese associate a Confesercenti Modena sono femminili. A dirlo è l’Osservatorio di Confesercenti Modena che registra un dato leggermente superiore a quello della Camera di Commercio di Modena dove, relativamente al terzo trimestre del 2023 la percentuale registrata è del 21,8% per le imprese guidate da donne, sopra alla media regionale del 21,4%. La Presidente di Impresa Donna Confesercenti Modena, Dania Botti: “A fianco ogni giorno delle imprenditrici modenesi per costruire insieme un futuro più inclusivo e paritario”.
Dai dati della Camera di Commercio di Modena relativi al terzo trimestre 2023, la quota delle imprese femminili, pur in calo numerico rispetto alla rilevazione precedente, sul totale imprese era pari al 21,8%, superiore alla media regionale (21,4%).
Dati leggermente superiori invece quelli rilevati dell’Osservatorio Confesercenti di Modena, dove, sul totale delle imprese associate la componente femminile è pari al 23%, di cui quasi l’11% di nazionalità estera. Segnali del profondo mutamento che attraversa in particolare le attività del terziario, con il comparto commerciale che, all’interno della platea delle imprese femminili associate, pesa per il 43% mentre il settore alloggio, ristorazione e turismo copre il 15%. Oltre il 33% opera nelle attività professionali e nei servizi e non raggiunge il 10% la componente femminile operante nell’artigianato/manifatturiero. I dati segnalano negli anni un progressivo aumento delle imprese donna nell’ambito dei servizi e una diminuzione nel commercio, complice il progressivo calo delle imprese del settore, aldilà delle componenti di genere.
“L’8 marzo – afferma Dania Botti, Presidente Impresa Donna Confesercenti Modena – è un momento per ribadire l’impegno comune a favore di un’economia più inclusiva e paritaria. Sostenere l’imprenditoria femminile significa investire nel talento, nella passione e nella determinazione che animano le donne che scelgono di mettersi in gioco. Confesercenti Modena è al loro fianco. Alle donne imprenditrici di oggi e di domani va il nostro più sincero augurio: che la vostra forza, il vostro entusiasmo e la vostra tenacia continuino ad ispirare il mondo e a costruire un futuro migliore per tutti. Con il nostro coraggio, il mondo è un posto migliore e insieme possiamo fare la differenza”.
Se, come dichiara la Presidente Dania Botti, si deve intraprendere la strada verso un’economia più inclusiva e paritaria nel nostro territorio, lo stesso discorso vale anche per l’Italia. Infatti, come riportato dal Rapporto globale sulla disparità di genere 2023 stilato dal Word Economic Forum, l’Italia si posiziona solo al 79esimo posto su 146 Paesi. Il risultato, peggiorativo rispetto alla rilevazione precedente, tiene conto di diversi ambiti: partecipazione economica e opportunità, risultati scolastici, salute e sopravvivenza ed emancipazione politica. Focalizzando l’attenzione sulla partecipazione e sulle opportunità economiche, il rapporto ci dice che a livello globale, in assenza di correttivi, ci vorranno ben 169 anni per raggiungere la parità economica tra i sessi.
Il dato riferito al nostro Paese sull’ambito della partecipazione economica al femminile, pur registrando un lieve miglioramento (dalla 110° posizione alla 104°), rimane fortemente negativo. E non solo per gli evidenti aspetti sociali: lo stesso report evidenzia che l’aumento della partecipazione economica delle donne e il raggiungimento della parità nella leadership, pubblica e delle imprese, è leva fondamentale per garantire la stabilità finanziaria e una buona crescita economica, inclusiva e sostenibile.