Paolo Calvano (Copyright Regione Emilia-Romagna)

Pnrr, Next Generation Eu, politiche di coesione e fondi strutturali: ammontano a oltre 10 miliardi di euro i finanziamenti destinati all’Emilia-Romagna dall’Unione europea, nella dotazione dell’ultimo settennio. Fondi per sostenere la crescita e lo sviluppo della regione, di cui 375 milioni di euro per la ripartenza e la ricostruzione dei territori colpiti dalla terribile alluvione del maggio scorso.

“Un pacchetto di risorse mai viste che hanno innescato opportunità straordinarie per il sistema regionale pubblico e privato”, ha commentato l’assessore regionale a Bilancio e Rapporti con l’Ue, Paolo Calvano, intervenendo oggi in Assemblea Legislativa durante la Sessione europea 2024.

In Aula durante la Sessione, attraverso una risoluzione, sono stati anche fissati gli obiettivi e le richieste che la Regione Emilia-Romagna pone all’Ue. Tra questi un sostegno alla gestione dell’Intelligenza artificiale, allo sviluppo delle energie pulite, della transizione ecologica e della resilienza idrica, il potenziamento delle biotecnologie e un impegno per la tutela dei minori.

Le richieste di viale Aldo Moro si basano anche sui risultati raggiunti in questi anni dalla Regione, che, sui principali indicatori relativi a lavoro, sviluppo e diritti, si pone sopra la media italiana e si avvicina agli standard previsti dall’Unione europea.

“L’Ue, anche in vista dell’imminente rinnovo di Parlamento e Commissione, deve tenere insieme l’attenzione all’ambiente, la tutela e la creazione del lavoro, e accompagnare il processo di trasformazione digitale- ha aggiunto l’assessore-. Insomma, mettere sempre più al centro quella logica di solidarietà e coesione che ha sempre accompagnato il percorso europeo e su cui l’Unione è nata e di cui l’Emilia-Romagna è protagonista”.

Solidarietà e vicinanza espresse dall’Europa dopo il sisma del 20 e 29 maggio 2012 e ribadite oggi dopo l’alluvione del 2023 con il fondo messo a disposizione dei territori per sostenere i progetti di ripartenza.

E ancora l’integrazione europea, di cui l’Emilia-Romagna, aggiunge Calvano, “vuole continuare a essere protagonista, anche contribuendo ai processi di integrazione di Stati che oggi non sono nell’Unione, a partire dai percorsi di cooperazione territoriale avviati. Come il programma Adrion, di cui siamo soggetto gestore, che coinvolge dieci partner europei, di cui cinque Stati in fase di preadesione. Grazie all’Unione Europea- conclude l’assessore Calvano – l’Emilia-Romagna sta crescendo, così come grazie all’Emilia-Romagna l’Unione Europea sta migliorando”.

Interreg Ipa Adrion 2021-2027 è un programma di cooperazione territoriale europea transnazionale, con la Regione Emilia-Romagna Autorità di gestione, che vede coinvolti dieci Stati europei ed extra. Ad aggi il programma di cooperazione transnazionale Interreg IPA ADRION ha approvato complessivamente 67 progetti candidati sul primo bando del periodo di programmazione 2021-2027 per un totale di 85,8 milioni di euro (su un totale di circa 300 milioni).

Emilia-Romagna vicina agli standard Ue
Lavoro, sviluppo e diritti. Sono tutti superiori alla media italiana e vicini agli standard previsti dall’Ue gli indicatori dell’Emilia-Romagna; a partire dagli occupati: il 78% nella fascia di età 20-64 anni è lo standard Ue, il 74,8% il risultato raggiunto dall’Emilia-Romagna e il 64,8% la media italiana; e i Neet – i giovani che non lavorano e non studiano – che per l’Ue non devono superare il 10% e sono l’11,9% in Emilia-Romagna a fronte del 19% di media in Italia.

E poi il Pil destinato alla ricerca che dovrebbe raggiungere il 3% per l’Ue ed è il 2,28% in Emilia-Romagna, mentre è all’1,56% la media in Italia e l’energia prodotta da rinnovabili con il 42% di target per l’Ue, il 21,8% in Emilia-Romagna e il 13% la media italiana.

Infine, la riduzione degli abbandoni scolastici che per l’Ue dovrebbero essere meno del 9%, lungo la Via Emilia si attestano al 9,5%, mentre sono l’11,5% lungo la Penisola.

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