Si è riunito lunedì pomeriggio a Palazzo Malvezzi il Tavolo per la Salute e la Sicurezza nei luoghi di Lavoro della Città metropolitana di Bologna. Dopo il primo incontro dell’ottobre del 2023, l’ampia partecipazione anche a questo secondo incontro ha testimoniato ancora una volta la grande sensibilità degli Enti del territorio al tema.

I lavori del Tavolo sono stati interrotti dalla notizia della morte in un incidente sul lavoro di cinque operai impegnati nella rete fognaria avvenuto a Casteldaccia, nel palermitano, a cui è stato dedicato un minuto di silenzio.

Il Tavolo, presieduto dal Capo di Gabinetto del Sindaco metropolitano e delegato al Lavoro, è un luogo di confronto e di coordinamento stretto tra tutti gli attori che possono dare un contributo su tutele e sicurezza. È inoltre uno strumento utile per mettere a sistema le azioni su un tema che è già presidiato da numerosi protocolli e gruppi di lavoro a livello metropolitano, dal Comitato metropolitano per la Logistica etica ai diversi protocolli di sito. Scopo specifico del Tavolo è infatti quello di costituire un presidio forte di informazione e conoscenza, ma anche di sensibilizzazione, per mettere in campo azioni positive sul tema salute e sicurezza sul lavoro. In questa logica le attività del Tavolo prevedono la condivisione, a ogni incontro, di avanzamenti, necessità e aggiornamenti da parte degli attori coinvolti.

Nell’incontro di ieri Antonio Zoina, Responsabile dell’Ispettorato nazionale del Lavoro – Area metropolitana di Bologna, ha condiviso alcuni aggiornamenti sull’operato dell’Ispettorato, ricordando le novità introdotte a livello nazionale dagli ultimi provvedimenti normativi in materia di sicurezza sul lavoro, provvedimenti finalizzati a invertire la tendenza più preoccupante in tema di infortuni sul lavoro: negli ultimi 15 anni il numero annuale di morti per incidenti sul lavoro non è diminuito.

Nel 2023, sul territorio metropolitano bolognese, l’Ispettorato nazionale del lavoro ha eseguito 155 ispezioni di vigilanza in materia di salute e sicurezza. A queste si aggiungono un centinaio di ispezioni eseguite dal Nucleo Ispettorato del Lavoro (NIL) dei Carabinieri. Nell’area metropolitana si passerà dai 250 controlli circa del 2023 ai circa 500 controlli già programmati per il 2024, (600 con il NIL), più che raddoppiando così per il 2024 le operazioni. Di questi, dall’inizio dell’anno nell’area metropolitana di Bologna l’Ispettorato del lavoro ha effettuato già 200 accertamenti in materia di salute e sicurezza.

Tra i settori a particolare rischio, Zonia indica il mondo degli appalti, subappalti e subappalti a cascata. Per il direttore, “il ricorso alla somministrazione, all’appalto e al subappalto non è di per sé un fenomeno distorsivo, ove utilizzato in maniera corretta, perché consente alle aziende di esternalizzare forza lavoro o segmenti di produzione a soggetti per ipotesi anche più idonei e qualificati per la esecuzione delle lavorazioni che ne sono interessate. Ovviamente, l’esternalizzazione diventa fenomeno deleterio ove lo strumento dell’appalto e del subappalto venga utilizzato in maniera fraudolenta per trarne profitto. I progetti di grosse dimensioni sovente vengono spacchettati in diversi appalti e subappalti affidati al maggior ribasso a imprese di piccole o medie dimensioni con tempi di esecuzione limitati e stringati e questo determina la instaurazione di rapporti di lavoro di breve durata con maestranze irregolari o non qualificate, perché assunte con contratti pensati per diversi settori merceologici per i quali non è richiesta formazione, informazione e addestramento necessario nelle attività edili. Spesso i lavoratori in edilizia vengono inquadrati con contratti atipici, come quello sottoscritto per i metalmeccanici o per gli operatori multiservizi. Il muratore inquadrato con contratto da edile percepisce 13 euro lordi l’ora, lo stesso lavoratore assunto come metalmeccanico arriva ad incassare 9 euro l’ora, ma se al medesimo operaio si applica il contratto multiservizi, allora il suo compenso scende a 6 euro lordi all’ora”.

Il Tavolo per la Salute e la Sicurezza nei luoghi di Lavoro della Città metropolitana di Bologna nasce in applicazione del documento su Tutela della salute e della sicurezza sul lavoro elaborato dal Patto regionale per il lavoro e per il clima e adottato dalla Giunta dell’Emilia-Romagna il 5 settembre 2022. In Città metropolitana i lavori del tavolo si inseriscono nel quadro del Tavolo per la Ripresa, attivato nel 2021 all’interno del Patto metropolitano per il lavoro e lo sviluppo sostenibile. È dunque un nuovo strumento in prosecuzione di un’attività che, su salute e sicurezza sul lavoro, procede da tempo.

Fanno parte del Tavolo Comuni, Regione, Camera di Commercio, Associazioni di categoria, Organizzazioni sindacali, Agenzia regionale per il Lavoro, AUSL, Ispettorato Territoriale del Lavoro (ITL), Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, Inail, Arpae, Inps. È presente la Prefettura di Bologna.

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